Olanda, L’Aja limita il consumo di cannabis, giro di vite a Amsterdam sul quartiere a luci rosse

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Aprile 2018 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA
Olanda, L'Aja vieta il consumo di cannabis, giro di vite a Amsterdam sul quartiere a luci rosse

Olanda, L’Aja vieta il consumo di cannabis, giro di vite a Amsterdam sul quartiere a luci rosse

ROMA – In controtendenza con le legalizzazioni della marijuana che negli Usa hanno portato in alcuni stati alla totale depenalizzazione anche per l’uso ricreativo, l’Olanda sta pensando di reintrodurre limiti e divieti. Nel paradiso dello spinello libero, che attira turisti da tutto il mondo sedotti dalla tradizionale tolleranza olandese, i residenti sono stanchi.

Tutte le notizie di Blitzquotidiano in questa App per Android. Scaricatela qui

Tutte le notizie di Ladyblitz in questa App per Android. Scaricatela qui

L’Aja, per esempio, sarà la prima città dei Paesi Bassi a vietare il consumo di cannabis nel centro città e in tredici luoghi pubblici, tra cui la stazione ferroviaria e le principali zone dello shopping. La polizia sta distribuendo volantini informativi ovunque che annunciano stop e sanzioni, in applicazione della delibera del sindaco della città. Che è giunta, a quanto pare, al punto di non sopportazione: troppo rumore, troppa puzza di erba nell’aria, residenti e turisti “non” dello sballo hanno fatto sentire la loro voce.

Più in generale quella che appare in crisi è la politica cosiddetta “gedoogbeleid”, l’approccio tollerante al consumo di droghe leggere. E non solo. Nella capitale Amsterdam, per esempio, a rischiare è il popolare quartiere a luci rosse, dove a esser tollerata è una prostituzione governata e, secondo i propositi iniziali, sicura, nel senso igienico e di rispetto verso le donne. Sembra non sia andata così, riferisce Il Giornale.

Una proposta di legge attualmente al vaglio del Senato vuole punire il fatto di avere rapporti sessuali a pagamento con donne vittime di tratta o in qualche modo costrette a prostituirsi. I bordelli erano stati legalizzati nel 2000, in nome di una maggiore sicurezza per le donne e della fine di ogni sfruttamento. Successe il contrario, e ora l’ Olanda è pronta a fare un passo indietro. (Manuela Gatti, Il Giornale)