Olimpiadi Londra, sos attentati: “Terroristi possono entrare, bastano 10mila €”

Pubblicato il 23 Luglio 2012 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA
L’esterno del villaggio olimpico di Londra (Foto LaPresse)

LONDRA – Allarme attentati durante le Olimpiadi di Londra: secondo il tabloid Sun bastano 10mila euro di “mazzette” per permettere a qualsiasi terrorista islamico di comprarsi i documenti falsi, un posto nella nazionale olimpica e un visto ed entrare così indisturbati in Gran Bretagna addirittura attraverso la corsia preferenziale delle delegazioni olimpiche.

Il Sun ha dimostrato le falle del servizio di sicurezza olimpico attraverso un’insinder story: un giornalista del quotidiano è infatti riuscito, grazie a contatti e pagamenti, ad ottenere dapprima un passaporto pakistano valido, tramite la corruzione di un politico locale l’arruolamento nella delegazione olimpica pakistana, con tanto di lettera ufficiale, e un visto d’ingresso per il Regno Unito valido per due mesi. Il tutto alla “modica” cifra di 10mila euro.

L’infiltrato del Sun si è prima di tutto rivolto all’agenzia di viaggi Drean Land di Lahore: un membro dell’agenzia lo ha aiutato a farsi rilasciare, tramite funzionari compiacenti, un passaporto dall’anagrafe cittadina con l’identità di un pakistano realmente esistito (o morto da poco o i cui documenti erano scaduti e non rinnovati). Ha ottenuto così un documento in piena regola con tanto di foto e impronte digitali.

Il giornalista ha quindi fatto visita ad Abid Chodhary, un politico locale con entrature nel Ministero dello Sport, che per 7mila sterline gli ha fornito il visto d’ingresso per il Regno Unito e l’iscrizione alla delegazione olimpica pakistana. Ottenuti tutti questi documenti, The Sun ha quindi allertato il Ministero della Difesa britannico, la polizia doganale e il servizio segreto MI6.

Il timore infatti è che come l’infiltrato del tabloid britannico anche dei terroristi pakistani possano ottenere facilmente tutti i documenti per entrare a Londra e addirittura dormire nel villaggio Olimpico. Il sospetto è che il gruppo terroristico che rilascia con tanta facilità questi documenti falsi abbia ramificazioni ovunque: nel governo centrale di Islamabad come nell’ambasciata britannica in Pakistan.