ROMA – In dieci domande e dieci risposte, Oriana Fallaci aiutava a capire, 12 anni fa, perché la Germania stava diventando il centro operativo del terrorismo islamico in Europa. L’Isis era ancora lontano e la giornalista scriveva sulla scia dell’11 settembre 2001. Le analisi di “La forza della ragione” (uscito nel 2004) sono adattabilissime a quanto accaduto a Berlino lunedì 19 dicembre.
“Con le sue duemila moschee e i suoi tre milioni di mussulmani turchi la Germania sembra una succursale del defunto Impero Ottomano…”, scriveva la Fallaci. “L’aereo Pan American che nel 1988 esplose in volo e cadde sulla cittadina scozzese di Lockerbie uccidendo 270 persone era partito da Francoforte: sì o no?”. E ancora: “La bomba nel bagagliaio era stata messa a Francoforte da figli di Allah abitanti a Francoforte: sì o no? Mohammed Atta, il kamikaze numero uno dell’Undici Settembre, s’era laureato in architettura al Politecnico di Amburgo: sì o no? Prima di recarsi in America per frequentare i corsi di volo in Florida, aveva studiato pilotaggio all’aeroclub di Bonn: sì o no? I soldi per pagare i corsi in Florida erano stati ritirati da una banca di Dusseldorf e la centrale logistica di Al Qaida si trova in Germania: sì o no? Il grosso dei terroristi egiziani o maghrebini o palestinesi stanno in Germania: sì o no?”.