Padova: foto di ragazzine nude in cambio di ricariche

di Marco Maimeri*
Pubblicato il 3 Febbraio 2010 - 16:47 OLTRE 6 MESI FA

Chiedeva foto sempre più "spinte" in cambio di ricariche

L’ultimo atto di questa storia ha visto l’uomo proporre a tre quindicenni padovane, studentesse alle scuole superiori, la sua amicizia via sms e poi richiedere foto sempre più intime, fino a reclamare vere e proprie immagini di corpi nudi e amplessi simulati. Il premio era una ricarica telefonica dai 15 ai 30 euro, a seconda della prestazione. Il protagonista di questa vicenda però non era sconosciuto alle forze dell’ordine che già lo tenevano d’occhio per un reato simile.

Ora, Gian Paolo Satta, 46enne di Bono, provincia di Sassari, è accusato di pornografia minorile continuata, per sfruttamento di minore al fine di realizzare materiale pornografico, ed estorsione tentata e consumata. Le vittime, tramite i loro avvocati, si sono rivolti alla procura per chiedere il processo nei confronti dell’uomo: sul caso si pronuncerà in questi giorni il giudice dell’udienza preliminare di Padova, Paola Cameran.

L’inchiesta nasce da un’altra indagine in cui Satta era coinvolto per gli stessi reati e con le stesse modalità. Sempre nel padovano, aveva preso di mira una tredicenne, contattata in seguito alla visione in rete di una sua immagine “spinta” con qualche giocattolo particolare e corredata dal suo numero di cellulare. Una foto divulgata, pare, da due amichetti. La storia era durata tre mesi, poi la tredicenne, allieva di terza media e ancora donna in erba, di fronte a richieste sempre più pesanti aveva troncato la corrispondenza erotica, provocando la minaccia da parte di Satta di inserire nell’oceano-Internet le sue foto osé. Allora era scattata la denuncia.

In seguito all’analisi del cellulare di Satta, però, sono emersi, tra il 2007 e il 2008, altri rapporti all’insegna dell’hard con minorenni: le tre quindicenni citate, per l’appunto, due, contattate al cellulare (ma non è chiaro come l’uomo si sia procurato il numero), l’altra tramite una chatline. Le foto, in tutte e tre i casi, sono state inviate all’uomo via mms. Convocate dai carabinieri, le ragazzine hanno quindi raccontato tutto, compreso di essere state minacciate: di fronte alla loro decisione di chiudere ogni rapporto con lui, Satta avrebbe preannunciato di infettare i loro computer con virus e di trasmettere ai genitori le fatture delle ricariche telefoniche.

*Scuola di Giornalismo della Luiss