Papa Wojtyla era ‘irricattabile’: i servizi segreti polacchi non poterono incastrarlo

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 15:26| Aggiornato il 1 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

Papa Giovanni Paolo II

Karol Wojtyla fu sorvegliato dai servizi segreti della polizia polacca dal 1946, molto prima che venisse eletto Papa col nome di Giovanni Paolo II nel 16 ottobre 1978. La storia emerge dal libro “Verso la verità e la libertà. Gli organi di sicurezza comunisti e il cardinale Karol Wojtyla”, terzo volume di una collana dedicata ai personaggi di spicco che hanno resistito al regime comunista in Polonia, curato da Marek Lasota.

Dal libro emerge come Wojtyla, allora solo cardinale, fosse oggetto delle mire della polizia da quando, nel 1946, prese parte alle celebrazioni studentesche della Costituzione polacca del 1791, per poi sorvegliarlo lungo il suo iter pastorale: dal servizio nel paesino di Niegowic, alla parrocchia di San Florian a Cracovia, all’incontro con Turowicz e il suo settimanale.

I resoconti delle spie che lo ‘accompagnarono’ lungo la sua vita di sorvegliato descrivono un uomo “facilmente infiammabile, che porta una talare dimessa e logora” e che con il suo modo di fare lineare lo aiutano a conquistare la fiducia dei giovani dentro e fuori il confessionale. E sono proprio alcuni provvedimenti del regime comunista, volti a infangarne la figura, come quello di trasmetterne la messa in televisione per ridurre la presenza dei fedeli, ad aumentare la sua ‘popolarità’.

Ma demolire l’immagine di questo uomo non è stato possibile, poiché scavando nel suo passato non sono emerse ombre che avrebbero potuto screditarlo, anzi è proprio quest’assenza di ombre a rinforzarne la figura, un uomo irricattabile, a cui le pressione del regime comunista spianarono la strada all’elezione di Papa nel conclave dell’ottobre del 1978.