Paul Pogba e il sequestro lampo a Parigi: il calciatore ha pagato 100mila euro ai suoi estorsori (che gli avevano chiesto 13 milioni)

Caso Pogba, emergono dalla Francia nuove rivelazioni sul sequestro del calciatore francese che sarebbe avvenuto lo scorso marzo. nella vicenda sarebbe coinvolto anche un parente stretto. Per garantire la “protezione” al calciatore della Juventus, il gruppo avrebbe chiesto 13 milioni di euro, soldi che avrebbero fra l’altro impedito di rilevare particolari sulla sua vita. Il gruppo ha però ricevuto solo 100mila euro, scrive il Mirror. 

La denuncia di Pogba è datata 3 agosto. Il centrocampista, nel corso dell’interrogatorio con la polizia avrebbe ammesso di aver pagato 100mila euro ai suoi estorsori prima di rivolgersi alle forze dell’ordine. 

Sei mesi fa il sequestro in Francia

Sei mesi fa, Pogba era in Francia per impegni con la nazionale. Qui sarebbe stato portato in un appartamento di Parigi. Dopo essere stato avvicinato da ex conoscenti nel suo ex quartiere, due individui incappucciati lo avrebbero trattenuto. Il calciatore sarebbe stato anche minacciato con un M16 e di un fucile di assalto.

Il giocatore bianconero si sarebbe quindi rifiutato di pagare i 13 milioni richiesti. Sotto pressione per la presenza costante di un uomo che si è trovato al fianco per diversi giorni (sembra la trama di un film ndr), avrebbe cercato di chiudere la questione versando 100mila euro agli estorsori che però non si sarebbero accontentati. A dirlo agli inquirenti è stato il calciatore stesso. Da qui la decisione di denunciare l’accaduto alla Polizia. 

Procedimento giudiziario avviato anche a Torino

Anche la procura di Torino ha avviato un procedimento giudiziario sul caso di Paul Pogba. La decisione è stata presa dopo che lo scorso 14 luglio, due persone di nazionalità francese hanno cercato di incontrare Paul Pogba a Torino. I due si sarebbero presentati alla Continassa, il centro di allenamento del club bianconero. L’incontro con il centrocampista francese non ha però avuto luogo.

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