Pedofilia Belgio: si dimette in blocco la Commissione di indagine creata dalla Chiesa

Pubblicato il 28 Giugno 2010 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA

Peter Adriaenssens

La commissione creata dalla Chiesa per esaminare i casi di abusi sessuali sui minori in Belgio, guidata da Peter Adriaenssens, si è dimessa nella sua totalità. Lo si è  appreso da fonti di stampa. La notizia delle imminenti dimissioni era già stata diffusa nelle prime ore di lunedì 28 giugno ed è diventata una certezza poco dopo mezzogiorno.

Il professor Peter Adriaenssens, docente dell’università di Lovanio e presidente dell’omonima commissione creata per esaminare i casi di abuso sessuale nella Chiesa, ha quindi rinunciato all’incarico in polemica con le indagini della magistratura e, in particolare, delle perquisizioni all’arcivescovado di Mechelen, che ha portato al sequestro di 475 dossier su denunce di abusi sessuali commessi da preti. ”Noi siamo serviti da esca”, aveva spiegato Adriaenssens prima delle dimissioni dicendosi profondamente deluso.

Lo psichiatra ritiene che le perquisizioni siano state la dimostrazione della mancanza di fiducia delle autorità giudiziarie nel lavoro della sua commissione. ”Non potevano che agire in questo modo solo a fronte della convinzione che noi volessimo nascondere le cose, truffarli in un qualche modo”, dichiara Adriaenssens, interpellato dai quotidiani. ”Quando invece io mi sono fatto come punto d’onore quello di lavorare in piena trasparenza”.

Il professore, subito dopo il blitz della polizia belga di giovedì 24,  si era detto  ”scioccato” per le perquisizioni della procura di Bruxelles, dicendosi preoccupato soprattutto per la privacy delle vittime che avevano scelto la commissione per raccontare di abusi sessuali subiti dai preti. La Commissione Adriaenssens, istituita nel 2000 come organo indipendente, si è data come compito quello di essere un interlocutore privilegiato delle presunte vittime di abusi, ricevendo le denunce e fornendo un’adeguata assistenza psicologica, medica e legale a chi ha subito atti di pedofilia da parte di sacerdoti, diaconi, catechisti o operatori pastorali.

Nel sito web della Commissione si riferisce che la commissione informa i vescovi e le autorità ecclesiastiche competenti delle denunce subite. Ma si sottolinea che chi subisce atti di pedofilia ”ha la totale libertà di scelta nel contattare” la commissione.

Nel frattempo la stampa belga continua a criticare con asprezza la Chiesa cattolica. “Ancora una volta la Chiesa inciampa nei suoi stessi piedi, e ora il Papa e la Chiesa belga, per restare credibili e far fronte allo scandalo pedofilia, hanno da fare una sola cosa: aprire gli archivi e rompere la legge del silenzio” scrive Le Soir, mentre La Libre Belgique attacca il card. Tarcisio Bertone e le sue critiche ai metodi della polizia belga. Secondo Marc Metdepenningen, autore dell’articolo, le critiche del card. Bertone sui metodi delle perquisizioni della polizia belga sono fondate sulla cattiva informazione: ”Bertone ha detto che ai vescovi è stato negato perfino il cibo durante il loro ‘sequestro’, ma non e’ vero: hanno avuto vino, pomodori e pollo”.

E anche il Papa, prosegue il commento, ”ha criticato le modalità sorprendenti e deplorevoli delle perquisizioni, lamentando, come un Calimero, le sorti riservate alla sua succursale belga concendendo di tanto in tanto qualche parola alle vittime della pedofilia”. Anche il quotidiano La Libre Belgique critica Bertone che, ”dopo il paragone tra pedofilia e omosessualità fa ancora una gaffe nel caso delle perquisizioni a Mechelen”. Affermando che i vescovi sono stati tenuti per nove ore senza cibo ne’ acqua – prosegue il quotidiano – il cardinale dice ”una sciocchezza poiche’ gli investigatori hanno consentito al personale dell’arcidiocesi di cucinare” per i vescovi. Lo scontro tra Belgio e Vaticano e’ anche oggi sulle prime pagine dei quotidiani belgi: ”La collera del Papa contro la giustizia belga” e’ il titolo in prima di Le Soir, ”Il Papa sostiene la Chiesa belga” e’ quello di La Libre Belgique, ”Il papa critica la magistratura belga” e’ infine quello del fiammingo De Standaard.