Pesto, dopo il prosecco Londra boicotta la salsa genovese: “Troppo sale”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Ottobre 2017 - 05:59 OLTRE 6 MESI FA
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Pesto, dopo il prosecco Londra boicotta la salsa genovese: “Troppo sale”

LONDRA – Nel Regno Unito, dopo il prosecco, è processo al pesto. La salsa contenuta nei vasetti in vetro, contiene troppo sale e rischia di nuocere alla salute, soprattutto dei bambini. Secondo il gruppo Consensus Action on Salt and Healt (Cash), il pesto di alcune aziende contiene il 30% in più di sale dell’acqua marina, mentre altri tipi, in proporzione 2,5 volte sale in più delle arachidi salate.

Far mangiare il pesto ai bambini, li stimola a un eccessivo piacere per il cibo salato, il che potrebbe comportare dei rischi in età adulta, scrive il Daily Mail. La nutrizionista Sonia Pombo, di Cash, osserva che “il sale è il killer di cui ci si dimentica ma fa salire la pressione sanguigna che provoca ogni anno ictus e infarti evitabili”.

La vigilanza Public Health Inghilterra (PHE) ha stabilito dei target per la riduzione di sale negli alimenti trasformati, che dovrebbero essere raggiunti entro la fine dell’anno. Il limite per il pesto è di 1,38 g per 100g, ma il target è facoltativo. Anche se alcune aziende hanno operato una riduzione, altre sembrano aver fatto poco o niente, osserva il tabloid britannico.

Secondo il Cash, due tipi di pesto della Saclà, contengono il 30% di sale in più rispetto all’acqua di mare. Il “N° 1 Classic Basil Pesto” contiene il 18% di sale in più rispetto al 2009, mentre il “No 5 Organic Basil Pesto” raggiunge il +32%. Sono stati trovati alti livelli di sale anche nel Napolina Green Pesto with basil, Gino D’Acampo Pesto alla Genovese e Truly Italian Genovese Pesto: tutti con livelli di sale che si aggirano tra i 2-2,5 grammi.

Alison Tedstone, nutrizionista del PHE, ha dichiarato: “Siamo stati molto chiari con l’industria alimentare sull’importanza di raggiungere gli obiettivi. L’anno prossimo, PHE segnalerà i loro progressi”.

Il presidente Cash, Graham MacGregor, professore di medicina cardiovascolare alla Queen Mary University di Londra, al contrario sostiene che “PHE sta facendo poco. Questo è uno scandalo nazionale”.
La Saclà ha sottolineato che “i nostri prodotti sono genuini, possono essere mangiati tranquillamente e far parte di una dieta equilibrata”.