Parigi, la poliziotta che denunciò il razzismo non sarà reintegrata

Pubblicato il 14 Agosto 2011 - 17:58 OLTRE 6 MESI FA

Sihem Souid

PARIGI – Un tribunale amministrativo della Francia ha stabilito che l’agente Sihem Souid non potrà essere reintegrata nelle forze dell’ordine francesi. La poliziotta aveva denunciato in un libro le discriminazioni contro gli immigrati della polizia francese.

Souid, nata trenta anni fa a Tunisi, ha pubblicato il libro “Omerta dans la police”, duro atto d’accusa sulla polizia scritto dopo l’esperienza del 2006 alla polizia di frontiera di Parigi, in prima linea sui fermi e i respingimenti dei sans papiers all’aeroporto di Orly.  Sihem racconta di episodi di razzismo ordinario, avvenuti sotto la complicità dei più alti livelli.

Qualche settimana fa, dopo infinite polemiche sui giornali, il ministro dell’Interno Claude Guéant, aveva sospeso la donna dalle sue funzioni per violazione del segreto professionale e per oltraggio al corpo di polizia. La donna ha fatto ricorso ed ha perso, dopo aver vinto altre fasi del lungo braccio di ferro svolto all’interno delle aule di giustizia. Il tribunale amministrativo ha infatti stabilito che non potrà essere reintegrata.

La battaglia giudiziaria va avanti dal gennaio 2010, quando Sihem ha pubblicato per la prima volta le sue accuse. Subito dopo la pubblicazione del suo libro, era stato oggetto di un richiamo disciplinare e trasferita in ruolo amministrativo alla Prefettura di Parigi. La poliziotta non ha però accettato l’imposizione del silenzio. Negli ultimi mesi ha continuato a rilasciare interviste molto dure sugli abusi dei suoi colleghi contro gli immigrati, allargando la sua denuncia a comportamenti omofobi e persino episodi di stupri nei commissariati.  Il 26 luglio il ministero dell’Interno ha così deciso una sanzione più pesante: 18 mesi di sospensione.

Qualcuno ha paragonato Sihem a un’eroina che vuole ripulire la polizia dagli abusi che normalmente vengono tollerati dai superiori. Altri sostengono che è invece solo una donna in cerca di notorietà. Per lei si è formato un comitato online di sostegno, con una petizione che sarà mandata a Guéant. Lei ripete: “Non potevo tacere. Quello che ho visto è indegno dei nostri principi repubblicani”.