Poznan, stadio vuoto per dire no profughi. Est farà scuola?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Settembre 2015 - 11:35 OLTRE 6 MESI FA
Poznan, stadio vuoto per dir no ai profughi: farà scuola?

Poznan, stadio vuoto per dir no ai profughi: farà scuola?

VARSAVIA – Uno stadio deserto, calciatori che giocano una partita di Europa League come fosse a porte chiuse, uno striscione all’esterno che è un manifesto politico: “Stop islamizzazione!”. I tifosi del Lech Poznan, squadra polacca, che hanno fatto lo sciopero del tifo contro l’euro a biglietto da destinare ai rifugiati, hanno solo trasferito negli stadi il sentimento di cieca xenofobia che attraversa l’opinione pubblica dei paesi dell’Est.

Non sono solo ultras, basta guardare le tribune: una diserzione di massa. Con il pretesto di un pallone che rotola marcano il territorio, chiudono i confini, difendono la razza, discriminano per credo religioso: “E’ semplice e ovvio per noi. Non vogliamo rifugiati in Polonia”, si legge nel grande striscione di Poznan in una partita precedente.

A dispetto dei vari “Welcome refugees” letti nelle curve tedesche o inglesi (Monaco, Dortmund, Glascow, Londra, Perugia in Italia) a est l’esempio Poznan, lo sciopero del tifo, è per ora isolato ma schiere di emulatori sono alla finestra avendo già dato sfogo ai peggiori istinti con striscioni, cori, braccia tese. Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, gli esempi abbondano (guarda la gallery). Una linea divide l’Europa, una nuova cortina, un muro mentale.

Il timore è che le performance xenofobe da stadio facciano scuola. A est i buoi sono scappati da un pezzo, a ovest le curve connotate da linguaggi sfacciatamente intolleranti abbondano. Striscioni anti-immigrati hanno fatto capolino anche a Lione (Francia). Dagli ululati e le banane contro i calciatori di colore agli striscioni infamanti la Shoah, assistiamo oggi a un salto di qualità, come si dice: bacino o discarica degli umori popolari, lo stadio mai come in questo momento rischia di misurare la distanza che ci approssima al naufragio di una civiltà. A proposito di radici europee.