Putin cambia, Alexander Dvornikov al comando: veterano della guerra in Siria e della “tecnica Grozny” in Cecenia

Alexander Dvornikov al comando dell'operazione speciale (così la chiamano i russi) in Ucirania. Il generale è un veterano della guerra in Siria e della "tecnica Grozny" in Cecenia.

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2022 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA
Alexander Dvornikov

Putin cambia, Alexander Dvornikov (nella foto Ansa) al comando: veterano della guerra in Siria e della “tecnica Grozny” in Cecenia

La Russia ha riorganizzato il comando delle sue operazioni in Ucraina. Alla guida dell’invasione in Ucraina è stato messo il generale Alexander Dvornikov, un ufficiale con una grande esperienza militare sul campo in Siria. Lo riporta la Bbc, che cita un anonimo funzionario occidentale.

Dvornikov ha molta esperienza. E’ stato messo al comando dopo che il focus del conflitto si è stato spostato dai russi verso il sud-est dell’Ucraina. Il generale è subentrato, spiegano fonti occidentali, “per mettere fine allo scarso coordinamento tra i diversi comandi”.

Dvornikov ha guidato l’esercito russo in Siria

Dvornikov, 60 anni, in Russia è considerato un eroe, grazie al successo dell’operazione in Siria. La scelta ricaduta su di lui riporta alla mente la strategia già portata avanti in quel conflitto, ovvero la “tecnica Grozny” precedentemente usata anche nella capitale cecena. Si tratta di raid a tappeto senza distinzione tra obiettivi civili e militari, così da aprire la strada all’esercito affinché possa prendere possesso delle città.

Non è detto che venga usata anche in Ucraina. Però, come spiega la fonte anonima, “Dvornikov ha una enorme esperienza derivante dalle operazioni russe in Siria, quindi ci aspettiamo di veder migliorare il comando e il controllo generale delle truppe russe in Ucraina”.

L’attacco finale nel sud e nell’esta dell’Ucraina? 

La Russia ha pensato fosse necessario un cambio di rotta dopo aver contastato di non aver conquistato nessuna grande città e di non esser riuscita a tentare l’assalto a Kiev. 

La Russia quindi, con Dvornikov potrebbe preparare un “attacco finale” nel sud e nell’est del Paese per “riunire” Crimea e Donbass e poter dichiarare di aver raggiunto un obiettivo militare, se non proprio la vittoria. Il tutto entro il 9 maggio, giorno in cui la Russia festeggia la vittoria nella Seconda guerra mondiale.