Ray Mitchell, 93enne affetto da demenza: “Ho dimenticato tutto. Tranne mia moglie”

Pubblicato il 28 Aprile 2018 - 06:34 OLTRE 6 MESI FA
Ray Mitchell, 93enne affetto da demenza: "Ho dimenticato tutto. Tranne mia moglie"

Ray Mitchell, 93enne affetto da demenza: “Ho dimenticato tutto. Tranne mia moglie”

LONDRA – Ray Mitchell, 93enne affetto da demenza ha fatto sciogliere in lacrime gli spettatori britannici di Two’s Hospital della BBC rivelando di aver dimenticato tutto, tranne l’amata moglie morta otto anni fa.
Mitchell è stato filmato al Nottingham University Hospital e nel frattempo i servizi sociali disponevano che degli assistenti se ne prendessero cura nella sua abitazione, scrive il Daily Mail.
Mentre era seduto sul letto, guardando le foto della moglie singhiozzava e diceva:”Ora ho dimenticato quasi tutto ma non lei. L’ho sempre amata, sono contento di averla sposata. Ma a che serve essere vivi se lei è morta? In un certo senso non vale la pena di vivere, vero?”.

La figlia Julie ha spiegato che non ricorda il resto della sua famiglia, ma spesso quando è lucido parla della moglie.
Alcuni spettatori si sono fortemente commossi, molti hanno ammesso di aver pianto e uno di loro ha detto: “10 minuti di trasmissione e Ray mi sta già spezzando il cuore”.
Oltre a soffrire di demenza, 10 anni fa a causa del diabete Ray ha perso una gamba e non è in grado di vivere da solo senza più visite al giorno degli assistenti.

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Ricoverato in ospedale dopo una caduta, dopo 10 settimane di degenza Ray voleva tornare a casa e i medici l’hanno accontentato, nonostante il rischio che potesse cadere nuovamente.
“E’ ciò che vuole Ray, che ha detto in passato e la famiglia ritiene che per lui sia la cosa migliore”.
E Ray era tornato finalmente a casa, gli assistenti andavano a controllare 4 volte al giorno e somministravano i farmaci ma dopo aver notato che il 93enne era incontinente e apatico l’hanno fatto ricoverare in ospedale.
La figlia in lacrime ha detto:”Sembra mio padre ma non lo è. Ora non è un uomo di 93 anni è come un bambino”. Quando i medici hanno consigliato un’assistenza di 24 ore al giorno, la famiglia ha optato per una casa di cura ma per convincerlo hanno dovuto dire che si trattava di un centro di riabilitazione e sarebbe poi tornato a casa.