Referendum, prima di votare No guardate Londra: effetto Brexit, i prezzi salgono e…

Pubblicato il 29 Novembre 2016 - 06:48| Aggiornato il 2 Dicembre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Referendum, prima di votare No guardate Londra: effetto Brexit, i prezzi s

Referendum, prima di votare No guardate Londra: effetto Brexit, i prezzi salgono, la guerra della Marmite

Dopo l’ubriacatura Brexit, gli inglesi cominciano a pagarne gli effetti, a cominciare da un aumento dei prezzi dei beni di largo consumo nei supermercati. Lezione molto educativa per gli italiani, in piena ubriacatura da No. È infatti probabile che con la vittoria del “No”, all’ormai imminente referendum sulle riforme costituzionali, del 4 dicembre, anche l’Italia si ritrovi a rischio recessione. Vediamo cosa sta succedendo dalle parti di Londra, nella cronaca del Daily Mail, un quotidiano dei più schierati pro Brexit.
John Allan, a capo della catena di supermercati inglesi Tesco, ha sollevato scalpore con la richiesta al governo di mantenere il lavoro dei migranti a basso costo, anche dopo Brexit. Il presidente dei supermercati in un’intervista ha affermato: “Non abbiamo solamente bisogno di architetti e neurochirurghi. Abbiamo bisogno di molte persone che lavorino nel settore agricolo, nella raccolta e nel confezionamento di frutta e verdura, della carne. Questi settori dipendono fortemente dai migranti che lavorano qui 52 settimane l’anno”.
Il deputato laburista, John Mann, ha dichiarato a The Sun: “Ho tantissimi elettori che lavorerebbero in questi settori. Pagateli in modo adeguato e date loro una possibilità”.
Alla domanda se Brexit aumenti o meno il prezzo degli alimenti, John Allan ha risposto: “Penso sia possibile, dipenderà in ogni caso dalla valuta. Se la sterlina resterà dov’è, è molto probabile”.
La querelle Tesco-Unilever è esplosa quando il gruppo retail ha annunciato di voler eliminare i prodotti per i quali Unilever chiedeva un aumento di circa il 4%. Tesco ha deciso di prendere le parti dei consumatori ed Unilever, in risposta, ha rimosso dagli scaffali i prodotti con il proprio marchio, per poi fare dietrofront solo 24 ore dopo grazie ad alcuni, arrabbiatissimi consumatori che hanno minacciato di boicottare generi alimentari come la famosissima crema spalmabile Marmite.
Allan ha insistito sul fatto di voler proteggere a tutti i costi i clienti: “Coloro che chiederanno un aumento dei prezzi, saranno soggetti a un controllo” ha avvertito. “Stiamo tentando di salvaguardare i clienti da ingiustificati aumenti di prezzo”.