Pacchi bomba a Roma, pista degli anarchici greci. Ma la polizia ellenica è cauta

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 17:48 OLTRE 6 MESI FA

I pacchi bomba esplosi il 23 dicembre presso alcune ambasciate straniere a Roma hanno fatto subito pensare a quelli spediti a rappresentanze straniere ad Atene e a leader stranieri che per molti giorni provocarono un allarme rosso in Grecia lo scorso novembre con la sospensione per 48 ore di tutti gli invii postali per corriere privato.

La polizia greca rimane tuttavia molto cauta quanto alle possibili connessioni fra le due ondate dinamitarde, che ad Atene furono dirette fra l’altro anche contro le ambasciate svizzera e cilena, e sottolinea che non vi sono al momento elementi concreti per indicare una particolare pista. Ma collabora con quella italiana per verificare tutte le ipotesi.

In Grecia l’ondata dinamitarda venne rivendicata dall’organizzazione anarco-insurrezionalista ‘Cospirazione dei Nuclei di Fuoco”. Nella rivendicazione i Nuclei affermavano che gli attentati sono serviti a lanciare un ”appello internazionale alla guerra rivoluzionaria” in vista del processo ai membri dell’organizzazione il prossimo gennaio.

I pacchi bomba inviati in Grecia, a basso potenziale esplosivo, fecero solo un ferito leggero. Alcuni furono spediti a leader stranieri, dal presidente francese Nicolas Sarkozy alla cancelliera Angela Merkel. Uno fu bloccato prima che raggiungesse a Roma l’ufficio di Silvio Berlusconi e fatto detonare dalla polizia italiana. La polizia greca operò alcuni arresti e nei giorni scorsi ha compiuto un’incursione in un appartamento ad Atene che ritiene sia stato usato dai Nuclei forse come base per gli attacchi dinamitardi contro obiettivi europei, fra cui la Corte di giustizia e l’Europol, e contro ambasciate europee e di paesi latino americani come Cile e Messico.

‘Cospirazione dei Nuclei di Fuoco’ venne alla ribalta nel 2008 lanciando da allora in poi una serie di attacchi dinamitardi contro sedi governative ed uffici di uomini politici, banche e imprese di assicurazione. Nel 2010 fece esplodere un ordigno di medio potenziale davanti al parlamento, senza causare vittime.

Secondo gli esperti vi sarebbe un filo che lega questa organizzazione con gli altri gruppi armati, a cominciare dalla più importante, Lotta Rivoluzionaria, che si ritiene sia dietro l’attentato che uccise l’assistente del ministro dell’interno greco lo scorso giugno che avrebbe fatto peraltro emergere un legame fra i nuclei e la criminalità comune: sul pacchetto esplosivo mortale è stata rinvenuta l’impronta digitale del supercriminale e ricercato numero uno Vassily Palaiokostas.

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