Save The Children, il numero uno Forsyth si dimette per gli sms molesti alle colleghe

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2018 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Il numero uno di Save The Children Forsyth si dimette per gli sms molesti alle colleghe

Justin Forsyth

LONDRA – Justin Forsyth, ex numero uno di Save the Children dal 2010 al 2015 accusato di “comportamento improprio” per aver mandato a tre giovani donne una raffica di messaggi con commenti inopportuni sul loro abbigliamento, ha ammesso di aver “commesso degli errori”.

L’ex assistente di Tony Blair, ora vice presidente generale dell’Unicef, ha dichiarato di aver scritto frasi “inadeguate”. Alcune fonti hanno detto alla BBC che nei messaggi Forsyth commentava il loro aspetto, i vestiti e cosa provava al riguardo e sembra che se le donne non rispondevano ai messaggi inviasse loro una mail e insistesse a comunicare in chat.

Le rivelazioni arrivano a pochi giorni di distanza da quando Forsyth è stato al centro di alcune domande riguardo al fatto se avesse protetto Brendan Cox, vedovo della deputata assassinata Jo Cox, mentre la coppia lavorava insieme per beneficenza.

Un portavoce dell’Unicef ha dichiarato che stavano prendendo in considerazione “opportuni provvedimenti” nei confronti di Forsyth. Nel frattempo, il nuovo numero uno di Save the Children ha ammesso che l’onlus, nel solo 2016, ha indagato su più di 200 denunce per condotta inappropriata.

Kevin Watkins ha detto ai parlamentari britannici che hanno esaminato 193 casi relativi alla tutela dei minori, di cui 20 sono stati inviati alla polizia e 11 hanno portato a licenziamenti. E altri 35 casi di molestie sessuali sono stati indagati da Save the Children International, portando a 19 licenziamenti.

Il responsabile della protezione infanzia, Steve Reeves, ha detto alla commissione che i pedofili predatori erano attratti dal lavoro poiché potevano entrare in contatto con i bambini. Save The Children in una nota ha ammesso di non aver preso in giusta considerazione le segnalazioni emerse all’epoca su Justin Forsyth.