Scozia, caccia a sottomarino russo. Gb chiede aiuto a Parigi

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2015 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA
Scozia, caccia a sottomarino russo. Gb chiede aiuto a Parigi

(Foto d’archivio)

LONDRA – Caccia ad un sottomarino russo al largo della Scozia. E il Regno Unito chiede aiuto alla Francia, che ha fatto decollare un aereo “antisom”, dal momento che la Royal Air Force britannica è ormai priva di mezzi per individuare mezzi ostili sott’acqua.

Così da dieci giorni è un Atlantique 2 che, aiutato dalla fregata Hms Sutherland e da un sottomarino d’attacco (questi due entrambi britannici) cercano il sottomarino russo avvistato. Il timore è che i russi, che sanno che Londra ha smantellato nel 2010 la flotta di Nimrod, gli aerei anti sommergibili della Raf, cerchino di carpire i segreti (le tracce sonore e magnetiche per poi individuarli più facilmente in un’eventuale teatro di guerra) dei sottomarini nucleari britannici Trident che hanno base Faslane a nord di Glasgow. Nei prossimi giorni è atteso un altro aereo ‘antisom’ francese ed addirittura uno canadese.

 

Intanto la Gran Bretagna ha intenzione di rivedere la sua lista di priorità, destinando fondi extra per 12 miliardi di sterline all’anno (17,1 miliardi di euro) per i prossimi 5 anni per rafforzare le risorse dei militari, che rappresenteranno la prima linea di difesa sia contro il terrorismo di Isis sia contro gli Stati ostili: come la Russia, anche se non viene esplicitamente citata.

La nuova strategia del premier David Cameron prevede in dieci anni spese per ulteriori 178 miliardi di sterline (254 miliardi di euro). Sono previsti l’acquisto di nove aerei antisommergibili americani per la sorveglianza marittima proprio per affrontare i sottomarini russi che si avvicinano alle alle basi in Scozia dei ‘Trident’ britannici. Minaccia per cui Londra, che ha smantellato nel 2010 la flotta aerea dei suoi aerei antisom Nimrod, ha dovuto chiedere aiuto a Francia e Canada.

Entro il prossimo decennio Londra ha anche intenzione di creare due brigate d’attacco da cinquemila soldati ciascuna in grado di essere schierate su ogni fronte, a cui si affiancheranno altri diecimila soldati da schierare in funzione antiterrorismo.