“Fottuti plebei”: l’insulto del parlamentare inglese riapre la lotta di classe

Pubblicato il 25 Settembre 2012 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA
Andrew Mitchell

LONDRA – “Fottuti plebei”: l’insulto rivolto, secondo Scotland Yard, dal parlamentare britannico Andrew Mitchell, conservatore, ai poliziotti di guardia a Downing Street diventa un caso. Non solo, o non tanto, per la volgarità del modo in cui Mitchell si è rivolto agli agenti rei di non averlo lasciato entrare in bicicletta nella via in cui si trova la residenza del primo ministro. Ma soprattutto per quel “plebei” che riapre una questione di classe che si pensava ormai chiusa da tempo, ma che evidentemente tanto chiusa non è.

Deve saperlo lo stesso deputato britannico, scuole private e laurea a Cambridge, che ha ammesso solo la prima parte delle frase, negando non il “fottuti” ma il “plebei”. Peccato che un rapporto di Scotland Yard, sottolinea Repubblica, lo smentisca. Così da destra e da sinistra fioccano le richieste di dimissioni.

Ma il caso Mitchell è emblema di una sensazione diffusa nella Gran Bretagna di oggi. Contribuisce forse l’estrazione estremamente altolocata del premier David Cameron, con studi nella prestigiosa scuola privata di Eton. Tanto che i Tories sono dati a rischio nelle prossime elezioni proprio per non essere riusciti ad allargare la base del proprio consenso.

Anche la regina Elisabetta II si sarebbe “inchinata” alle leggi del popolo e ultimamente avrebbe avvicinato la pronuncia a quella meno altolocata, terminando le parole. Ma certe parole, almeno lei, non è ancora arrivata a pronunciarle.