Per l’Aquarius “andare in Spagna è pericoloso”. Altri 937 migranti sbarcheranno intanto a Catania

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2018 - 22:19| Aggiornato il 12 Giugno 2018 OLTRE 6 MESI FA
Spagna Accogliamo noi i 629 migranti dell'Aquarius1

A bordo dell’Aquarius

ROMA – I 629 migranti a bordo della Aquarius al momento ferma tra Malta e l’Italia dovrebbero andare a Valencia, malgrado il personale della ong Medici Senza Frontiere che opera a bordo della nave, reputi la rotta verso la Spagna “pericolosa”.

Nel pomeriggio di lunedì 11 giugno è infatti arrivata l’apertura da parte del primo ministro socialista  Pedro Sanchez che ha annunciato che il suo Paese permetterà alla nave di attraccare [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] nel porto della città spagnola. “E’ nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste persone”, ha detto il premier Sanchez.

Intanto però, quasi mille persone sbarcheranno nella giornata di martedì 12 giugno al porto di Catania. Si tratta di migranti raccolti in diversi interventi e caricati tutti a bordo della Diciotti, una nave della Marina militare italiana.

Porti italiani chiusi, dunque, ma solo alle navi umanitarie. È questa la decisione del Viminale che ha assegnato alla Diciotti l’approdo a Catania: e non poteva fare diversamente, dato che si tratta di migranti soccorsi tutti da mercantili di passaggio chiamati dalla sala operativa di Roma e da motovedette italiane, trasferiti successivamente a bordo della nave della Guardia costiera italiana alla quale il governo non può inibire l’approdo, trattandosi di una nave della sua Marina. La Diciotti, dunque, apre la strada a quella che sembra essere la nuova linea del Viminale: porti aperti solo alle navi militari.

La Aquarius continua intanto a rimanere ferma tra Italia e Malta. Al termine di un vertice a Palazzo Chigi, in tarda serata, è stato confermato che la nave farà rotta verso la Spagna senza transitare da porti italiani. Il governo italiano si è impegnato a fornire supporto ed eventuale affiancamento di motovedette d’appoggio per il viaggio, ritenuto comunque a rischio dal personale della ong. Valencia è un porto sicuro, ma lontano: si tratta di circa 700 miglia e almeno 3 giorni di navigazione. Per una nave molto sovraffollata rispetto alla sua capacità di portare 550 persone, a detta di Msf che ha protestato a gran voce, il viaggio rappresenta un rischio. “È un viaggio insicuro” dicono i funzionari della ong. E Annelise Borges, corrispondente di Euronews che si trova a bordo, ha riferito la preoccupazione dell’equipaggio: “Il meteo è in peggioramento. Sono previste nei prossimi giorni onde alte due metri. È un’idea folle”. 

Secondo quanto scrive Repubblica, il Governo italiano avrebbe chiesto alla Sea Watch 3, un’altra imbarcazione che opera nel Mediterraneo a cui, nel pomeriggio, Salvini aveva promesso “lo stesso trattamento” se dovesse avvicinarsi alle coste italiane con migranti a bordo, di intervenire per alleggerire un po’ il carico della Aquarius. La ong ha però risposto di non essere disponibile:

“Non sapendo come uscire dall’impasse che continua a tenere ferma la Aquarius a metà strada tra Italia e Malta per i timori del comandante di affrontare il viaggio verso Valencia con condizioni meteo in imminente peggioramento e con un cosi consistente numero di persone a bordo, da Roma è partita una singolare richiesta ad un’altra nave umanitaria, la Sea Watch3 (…).”

“Ma proprio alla Sea Watch la sala operativa della Guardia costiera di Roma ha chiesto la disponibilità a prendere bordo un po’ dei migranti della Aquarius per alleggerirla durante la traversata. No, grazie, è stata la risposta della Ong che ha cosi motivato il suo rifiuto: ‘Vogliamo porre fine a questo gioco sulle spalle di persone gia vulnerabili e portare al più presto i 629 in un porto sicuro italiano. Non possiamo navigare in sicurezza per 1400 chilometri'”.

Il pomeriggio di lunedì a bordo della Aquarius è stato ad alta tensione. Nell’attesa di comunicazioni ufficiali sull’assegnazione del porto sicuro in cui poter sbarcare le 629 persone salvate nel Mediterraneo sabato e da ormai due giorni in attesa. Allarmato dal fermo della nave e poco convinto dalle spiegazioni del team di bordo, uno dei migranti ha tentato di buttarsi dal ponte.

Per questa ragione, il team di Msf è proccupato che la situazione possa sfuggire di mano e parla di “ansia e disperazione” in crescita a bordo: “Abbiamo informato tutti sulla situazione attuale. Un uomo ha minacciato di buttarsi in mare, dicendo di aver paura di essere riportato in Libia”. La nave è stata intanto nuovamente rifornita di cibo: le scorte per ora sono limitate a un altro pasto che verrà consumato nella giornata di martedì.

Dopo la decisione del governo spagnolo, il premier italiano Giuseppe Conte ha ringraziato il suo omologo spagnolo: “Avevamo chiesto un gesto di solidarietà da parte dell’Ue su questa emergenza. Non posso che ringraziare le autorità spagnole per aver raccolto l’invito”.  Conte ha aggiunto che agli incontri in programma venerdì e lunedì con Macron e Merkel, chiederà la modifica del regolamento di Dublino.

A seguire alcune immagini dell’Aquarius pubblicate dall’Ansa.