Spagna: ente parità donne denuncia spot Alfa Romeo

Pubblicato il 24 Maggio 2012 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Due parole, ''gridami'' e ''controllami'' utilizzate in un discusso spot dell'Alfa Romeo, si sono infrante in Spagna contro la sensibilta' dell'Istituto per la Donna, che ha un osservatorio attento al controllo della pubblicita' sessista e contro la violenza di genere.

Secondo il sito del Pais, la pubblicita' incriminata – che per la verita' in Italia e' gia stata superata da nuovi spot – e' quella della Giulietta, che utilizza tutta una serie di verbi che rimandano a tematiche sessuali, e in italiano recita: ''Guardami, toccami, accarezzami, sussurrami, prendimi, scuotimi, incitami, venerami, esaltami, sentimi, proteggimi, criticami, lasciami, amami, rilassami… io sono Giuletta, prima di parlare di me… provami!''.

L'istituto, che e' un organismo dipendente dal ministero della Salute, dei servizi sociali e delle pari oppurtita', afferma di aver richiesto ai dirigenti della casa automobilistica di ritirare o modificare lo spot almeno per quanto concerne i verbi ''gridami'' e ''controllami'' poiche' la reclame fa supporre che siano rivolti ad una donna e che stimolino la violenza di genere visto che sembra ''normale urlare contro una donna e controllarla''.

L'organismo aggiunge che nonostante i solleciti, l'Alfa Romeo non avrebbe mai risposto a tali richieste. Va detto che la publicita' della Giulietta e' presente sulle tv italiane con altri spot e che quello indicato come sessista risale al settembre dello scorso anno. Le reclame in onda in questo periodo continuano tuttavia ad alludere al rapporto uomo-donna perche' e' una voce di uomo che pronuncia ripetutamente ''ti voglio scattante, sicura, brillante….ecc'' ponendo l'accento in particolare sulle parole ''ti voglio''.

L'Istituto spagnolo non e' nuovo a rilievi del genere: la Danone e' stata ''denunciata'' per una pubblicita' di un prodotto del tipo probiotico, che mostra una madre oberata dagli impegni casalinghi che eroicamente li porta a termine con successo. ''Vorremmo che passasse il concetto – dicono dall'Istituto – che anche il papa' puo' essere eroe in casa… e che bisognerebbe esaltare la condivisione delle responsabilita''.