Stalin cercava i segreti nella cacca…e così spiava Mao

di Sergio Carli
Pubblicato il 1 Febbraio 2016 - 06:19| Aggiornato il 21 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
Spionaggio con feci. Stalin cercava i segreti del carattere

Stalin, qui nel ruolo di buon padre di tutte le Russie, faceva spiare amicie nemici attraverso l’esame delle feci

LONDRA – StalinEscrementi, intelligence e spionaggio con l’ uso di feciStalin credeva che gli escrementi servissero per tracciare il ritratto psicologico delle persone. Se c’era scarsità di potassio nelle feci di una persona, questo era segno di tendenza al nervosismo e insonnia. Se c’erano alti livelli di triptofano, un aminoacido, voleva dire che la persona era calma e avvicinabile con tranquillità.

A scopi di intelligence, Stalin fece prelevare con un trucco anche quelli di Mao Zedong, all’epoca suo grande alleato e suo ospite a Mosca e le mandò a esaminare nel laboratorio segreto allestito allo scopo da Lavrentiy Beria, suo compaesano georgiano, padre del gulag e braccio destro nello spionaggio e killeraggio di ogni genere di avversario. Beria resistette fino alla morte del “piccolo padre2, quando i congiurati che portarono al potere Nikita Krusciov lo eliminarono. Fra le prime cose che fece Krusciov fu sospendere il programma analisi escrementi e smantellare il laboratorio.

La rivelazione di questa forma di intelligence, di “spionaggio per escrementi” è di un ex agente segreto sovietico, Igor Atamanenko, raccolta da Steven Rosenberg per la Bbc, che l’ha letta sulla Komsomolskaia Pravda, ne ha parlato con lo stesso Atamanenko e poi ha scritto la notizia, rilanciata dal Daily Mail:

“Un ex agente sovietico sostiene di avere trovato le prove che Giuseppe Stalin spiava Mao Zedong, fra gli altri, facendo analizzare gli escrementi”.

Stalin, scrive il Daily Mail, approfittò della visita di Mao in Russia nell’inverno del 1949. Igor Atamanenko ha detto a un giornale russo che il laboratorio ultra segreto per esaminare le feci della gente era stato allestito dalla polizia segreta di Stalin negli anni ’40, dopo la guerra.

Mao restò in Unione Sovietica 10 giorni e per l’occasione furono costruite speciali toelette dove gli escrementi del leader cinese venivano raccolti e conservati. Invece di finire nelle fogne erano stivati in speciali contenitori a prova odore e mandate ai laboratori di Stalin. I risultati di quelle analisi furono positivi, se alla fine, dopo averli studiati bene, Stalin decide di proporre a Mao un trattato.

Qualcosa forse Mao intuì, anche se non fino a quegli infimi dettagli. Pensava che i sovietici avessero imbottito di microspie le pareti e una sera cominciò a bussare forte nei muri della stanza da lui occupata gridando:

“Sono qui per fare qualcosa di più che mangiare e cagare”.

“I am here to do more than eat and shit.”

“A quei tempi i sovietici non disponevano dei sofisticati strumenti di ascolto di cui dispongono oggi le spie”,

riferisce la BBC, cosa in parte non vera, visto che Stalin era riuscito a riempire di microspie i locali della ambasciata russa a Teheran dove ascoltava ogni cosa dicesse il presidente americano Franklin D. Roosevelt, suo gradito ospite alla conferenza del 1945 per definire gli assetti del mondo dopo la guerra. Roosevelt non si fidava di Churchill e aveva preferito farsi alloggiare dal leader sovietico.

In ogni caso Stalin voleva saperne sempre di più su amici e nemici e per questo, spiega Igor Atamanenko,

“i nostri specialisti si sono inventati i metodi più stravaganti per ottenere informazioni su una persona”.

Atamanenko dice che la sua scoperta è frutto di ricerche negli archivi dei servizi segreti russi di intelligence.

 Steven Rosenberg ha telefonato agli attuali servizi segreti e di sicurezza russi, FSB, per chiedere conferma delle rivelazioni di Atamanenko ma la risposta è stata:
“Non possiamo commentare questa notizia”.