Svizzera, accoltellati su treno. Muore donna e attentatore FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Agosto 2016 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA
Svizzera, accoltella 6 persone sul treno222

Ansat

ROMA – Nel tranquillo e pacifico cantone svizzero di San Gallo, vicino al confine con Austria e Lichtenstein, un cittadino elvetico di 27 anni, armato di coltello e di liquido infiammabile, sabato 13 agosto  ha seminato terrore e sangue a bordo di un treno, colpendo con un coltello 6 persone, fra i quali un bimbo di soli sei anni. L’uomo è stato poi a sua volta ferito, arrestato e scortato in ospedale. Questa mattina però non ce l’ha fatta ed è morto per le ferite riportate. Oltre a lui è morta ancha una donna di 34 anni ricoverata in ospedale subito dopo l’agguato. A dare la notizia delle due morti è stata la polizia del cantone di San Gallo citata dall’agenzia di stampa svizzera Ats.  

E sulla Svizzera per qualche ora è balenato lo spettro del terrorismo islamico: ‘spettro’, perché per ora le informazioni seppur sono scarse – non sono stati resi noti né l’identità né le motivazioni – escluderebbero moventi politici o religiosi. Anzi, come sembra trapelare su alcuni media da fonti dell’inchiesta, potrebbe trattarsi un gesto “passionale“: l’obiettivo dell’uomo, secondo questa ipotesi, sarebbe stato una donna, che è fra gli ustionati.

L’attacco è avvenuto sulla tratta ferroviaria St. Margarethen-Sargans, mentre il convoglio si avvicinava alla stazione di Salez, alle 14:20. L’uomo, che aveva con sé del non meglio precisato liquido infiammabile, lo ha versato fra i passeggeri, dandogli fuoco, infierendo poi con un coltello. Gli altri sei feriti, oltre al bambino di sei anni, sono due adolescenti, ragazzo e ragazza, di 17 anni, un 50enne e due donne di 34 e 43 anni, secondo le primissime informazioni diffuse dalla polizia elvetica e diffuse dall’agenzia Aps.

La procura di San Gallo ha aperto un’inchiesta penale e sul posto dell’aggressione i soccorsi sono giunti in forze, con tre elicotteri e tre ambulanze. I danni al treno sono stimati in 100.000 franchi. Ogni pista, comunque, al momento resta aperta. Compresa quella terroristica. La Svizzera finora non è mai stata ‘toccata’ da nessuno dei tragici attacchi che hanno colpito l’Europa. Ma l’episodio di oggi sul treno ha riportato alla mente i precedenti: il 21 agosto del 2015 in Francia un marocchino di 25 anni, ha provato a sparare sui passeggeri del treno Thalys, nel dipartimento nord-orientale di Pas-de-Calais, ferendone alcuni prima di essere bloccato da altri passeggeri.

La polizia, sebbene il ragazzo neghi, pensa si tratti di terrorismo islamico. Che invece è ben evidente nel gesto suicida del 17enne rifugiato afghano, che voleva “vendicare” la morte di un amico sotto le bombe in Afghanistan, e che il mese scorso ha attaccato con un coltello i passeggeri di un treno a Wuerzburg, in Germania, prima di venire ucciso dalla polizia. L’autore dell’attacco sul treno oggi in Svizzera non ha ancora potuto essere interrogato,la sua vita e quella di una delle vittime, sono in pericolo, scrive stasera l’agenzia di stampa svizzera.

I motivi dell’attacco restano ignoti: “Non sappiamo ancora dove e perché l’uomo sia salito sul treno, e se conosceva qualcuno tra i passeggeri”, ha detto un portavoce della polizia cantonale di San Gallo citato dall’Ats. Anche il macchinista del convoglio non ha potuto essere ascoltato: “Si trova in stato di choc”, ha precisato il portavoce.