La Svizzera taglia i ristorni per i frontalieri: Comuni a rischio

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 - 18:35 OLTRE 6 MESI FA

BERNA – I Comuni italiani al confine con la Svizzera chiedono aiuto a Roma: se il governo non interverrà, è il grido d’allarme dei sindaci ripreso dal Fatto Quotidiano, per impedire che Berna tagli i ristorni per i frontalieri i Comuni si troveranno senza soldi.

La Svizzera, infatti, ha deciso la fine dei ristorni, ovvero il rientro nelle casse del Comune di provenienza delle tasse pagate dagli italiani che lavorano oltreconfine. La decisione, sottolinea il Fatto, è stata presa come ritorsione contro alcune misure decise dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti con l’intento di fermare l’esodo dei capitali italiani verso le banche svizzere, ritenute più discrete.

Con i ristorni una percentuale delle tasse pagate dai 50mila italiani che lavorano in Svizzera venga restituita dal governo elvetico all’Italia, tornando nelle casse dei Comuni da cui provengono i lavoratori, andando a sopperire all’Irpef, fondamentale per i Comuni. In tutto si tratta di 54 milioni di euro l’anno distribuiti tra 400 Comuni.  Ma per 90 di questi Comuni le entrate dai ristorni costituiscono oltre il 20 per cento del bilancio comunale.

Già nel 2011 il Canton Ticino ha trattenuto il 50 per cento delle somme dovute all’Italia. Ma dal 2013 il Cantone minaccia di trattenere l’intera aliquota.