Terrorismo, un telecomando per fermare i tir dopo gli attacchi di Nizza e Berlino

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Gennaio 2017 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Terrorismo, un telecomando per fermare i tir dopo gli attacchi di Nizza e Berlino

Terrorismo, un telecomando per fermare i tir dopo gli attacchi di Nizza e Berlino

BERLINO – Un telecomando “kill switch” per bloccare gli automezzi pesanti è stato elaborato in segreto da scienziati governativi che, nel Regno Unito, temono un massacro in stile Nizza o Berlino. Gli scienziati stanno studiando dei metodi per interferire con i dispositi elettronici dei camion, così da bloccarli in caso di dirottamento o se utilizzati per un attentato terroristico.

Il timore è che militanti dello stato islamico potrebbero tentare di emulare il terribile attacco in Francia, in cui nel mese di luglio hanno perso la vita 86 persone. Un tir di 19 tonnellate ha fatto una strage sulla Promenade des Anglais, nel corso della festa per la Presa della Bastiglia.

Gli esperti del settore scientifico del Ministero, vogliono sviluppare e installare la nuova tecnologia che consentirebbe a distanza, di bloccare i veicoli ad alto rischio. Camion e altri veicoli di grandi dimensioni, in particolare quelli che trasportano carichi pericolosi come combustibili e prodotti chimici, scrive il Daily Mail. Conosciuto come Project Restore, ossia l’arresto a distanza dei veicoli su strada, ora dovrebbe essere fissato uno standard minimo per l’innovazione, spiega un alto funzionario:

“Le forze dell’ordine stanno valutando la capacità tecnica di immobilizzare i veicoli quando i criminali ne fanno un uso improprio. Ciò avrebbe il vantaggio di aumentare la sicurezza dei veicoli e renderli più difficili da rubare. Inoltre dà alla polizia un’opzione supplementare per l’arresto di un veicolo in movimento e riprendere il controllo senza l’uso di armi da fuoco”.

I ministri sono preoccupati per la presenza di automezzi pesanti utilizzati dai terroristi come armi improvvisate dagli effetti devastanti.
Edifici storici, snodi di trasporto e gli edifici pubblici sono già protetti da pesanti dissuasori in cemento e porte progettate per impedire l’accesso.

Sono state prese misure temporanee per isolare le strade anche durante importanti eventi pubblici come il Notting Hill Carnival e le celebrazioni reali. Ma consulenti della polizia temono che per un terrorista potrebbe essere fin troppo facile, noleggiare o rubare un automezzo pesante o, addirittura, fingersi un dipendente.

All’inizio di quest’anno, il capo di Scotland Yard Sir Bernard Hogan-Howe, ha detto che vorrebbe essere in grado di spegnere a distanza tutti i veicoli, compresi i motorini:

“Il mio scenario ideale sarebbe poter disporre di un dispositivo che rallenti la macchina, se ci fosse un modo per intervenire sulla gestione elettronica”.

Non è la prima volta che la polizia ha studiato un “kill switch” per le auto, e dispositivi simili sono già disponibili nel settore privato. Due anni fa è stato rivelato che l’Unione europea sta segretamente sviluppando la tecnologia, come parte delle misure di sorveglianza delle forze dell’ordine e di monitoraggio più ampi. In un documento trapelato, viene affermato che la soluzione tecnologica, sarebbe quella di stabilire dei criteri di sicurezza per tutte le auto che entrano nel mercato europeo. I movimenti del veicolo, potrebbero essere monitorati da un agente di polizia, tramite GPS, da un centro di controllo:

“Le auto in fuga possono essere pericolose per i cittadini”, dice il documento. I criminali comuni correranno dei rischi dopo aver compiuto un reato. Nella maggior parte dei casi, a causa della mancanza di mezzi efficaci per fermare in sicurezza un veicolo, la polizia non è in grado di inseguire il criminale”.

Chrys Rampley, responsabile della Road Aulage Association, ha dichiarato:

“Esiste la tecnologia, ma restano delle domande sulle conseguenze del fermare un veicolo a distanza. Il problema è che i dispositivi non funzionano sui veicoli di grandi dimensioni, quindi dovrà essere studiato un altro modo per fermarli o rallentarli. Dopo l’attentato di Nizza, stiamo pensando a diverse opzioni e lavoriamo a stretto contatto con la polizia”.

Un portavoce del Ministero ha affermato

“la nostra determinazione a mantenere le famiglie, le comunità e il paese al sicuro, ci siamo impegnati a dare risposte innovative a livello internazionale per affrontare eventuali minacce”.