Tolosa, Mohamed Merah il jihadista che ha beffato l'intelligence

Pubblicato il 22 Marzo 2012 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI, 21 MAR – Il killer con lo scooter di Tolosa e Montauban ha finalmente un'identita': Mohammed Merah, 24 anni, francese di origini algerine che si autodefinisce mujaheddin, cioe' patriota, combattente per la sua religione, e qaedista. Nascosto dietro il ruolo di un carrozziere gentile e ben educato, il giovane era in realta' un jihadista che per anni ha beffato l'intelligence francese.

Infatti Mohammed Merah era schedato e seguito da tempo dai servizi dall'antiterrorismo. Di recente si era recato nella regione al confine tra Pakistan e Afghanistan, densa di campi jihadisti. E' li' che ha avuto i primi contatti con l'ambiente terrorista e si e' battuto al fianco dei talebani. Alcune fonti sostengono che l'uomo era evaso dalla prigione di Kandahar, in Afghanistan, dove scontava una condanna a 3 anni per aver piazzato delle bombe insieme a un gruppo di talebani nel 2008. Ma in serata il governatore di Kandahar ha smentito: ''Le forze di sicurezza a Kandahar non hanno mai arrestato un cittadino francese di nome Mohammad Merah'', ha detto il portavoce Ahmad Jawed Faisal.

In Francia il suo nome era legato solo a piccoli reati, guida senza patente, furto, scippi. Precedenti penali che gli hanno valso, nel 2010, il rifiuto alla Legione Straniera.

Da piccolo criminale Mohammed Merah si e' convertito in prigione all'islamismo ultra radicale ed e' diventato un assassino senza scrupoli, che ha ucciso a sangue freddo sette persone in pochi giorni, tra cui i tre bambini della scuola ebraica di Tolosa. Tutti con un colpo alla testa, senza esitazioni, ne' emozioni, con un'assoluta padronanza di se'. Il suo solo rimpianto e' stato non aver fatto piu' vittime, ha detto il procuratore della Repubblica, Francois Molins.

Mohammed Merah e' nato il 10 ottobre del 1988 a Tolosa, la citta' del sud della Francia dove vive in un appartamento a meno di 3 km dalla scuola ebraica dove ha ucciso. Accerchiato dalla notte scorsa dalle forze di polizia francesi, il 24nne, barricato in casa, ha giocato per ore con i nervi della polizia. Ha detto di voler vendicare i bambini palestinesi. Ha riconosciuto i suoi crimini e sostenuto di aver sempre agito da solo. Ma l'auto di uno dei suoi fratelli, Adelkader, e' stata trovata piena zeppa di esplosivo. Anche lui appartiene a movimenti salafiti e si trova in stato di fermo, con la madre e la compagna.

Secondo alcuni psicologici, il giovane psicopatico non ha il profilo del martire: non vuole morire, preferisce uccidere e aveva individuato le sue prossime vittime. Avrebbe teso loro un agguato a bordo del suo scooter, con il casco in testa, da lupo solitario, come aveva fatto le altre volte. L'avvocato Christian Etelin, che tra il 2004 e il 2005 ha assistito Merah per alcuni reati minori in Francia, ne traccia un profilo completamente opposto. Lo descrive come un ragazzo discreto e ben educato. Soprattutto, dice il legale, ''non era ne' violento, ne' fanatico. Chissa' che cosa gli deve essere passato per la testa…''.