Turchia, Erdogan ai manifestanti: “La pazienza del governo ha un limite”

Pubblicato il 9 Giugno 2013 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA
Recep Tayyip Erdogan

Recep Tayyip Erdogan (LaPresse)

ANKARA  – Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha avvertito i manifestanti che la pazienza del suo governo ”ha dei limiti”.

‘Siamo pazienti, rimarremo pazienti, ma la nostra pazienza ha dei limiti”, ha detto Erdogan davanti a migliaia di sostenitori al suo arrivo all’aeroporto di Ankara.

Il premier turco, prima di partire da Adana, nel sud del paese, aveva invitato i suoi elettori presenti in massa all’aeroporto a “dare una lezione” ai manifestanti nelle elezioni municipali del 2014: “Mancano sette mesi alle elezioni locali. Voglio che diate a questa gente una prima lezione con un voto democratico alle urne”.

Le elezioni municipali si svolgeranno nel marzo del 2014.

Anche oggi, folle di oppositori si sono riunite a Taksim, a Istanbul, a Kugulu Park, Tunali e Kizilay a Ankara, a Smirne e in altre città turche, sfidando di nuovo l’intimazione a cessare ”immediatamente”’ le proteste lanciata venerdì dal capo del governo. La ‘tregua’ scattata informalmente giovedì per iniziativa del capo dello Stato Abdullah Gul ha retto 48 ore.

Ad Ankara le forze anti-sommossa hanno disperso con brutalità, lacrimogeni e cannoni ad acqua 10mila manifestanti che si avvicinavano pacificamente agli uffici di Erdogan a Kizilay. Ci sono stati feriti e arresti. Ma gli avvertimenti sempre più muscolari del premier e la ripresa della violenza non hanno avuto un effetto dissuasivo sulla protesta.

Il movimento sembra anzi allargarsi ogni giorno. I manifestanti di Taksim e Kugulu sono stati raggiunti da migliaia di tifosi delle grandi squadre turche, che si sono uniti superando rivalità storiche contro il premier. Forte ora anche la presenza dei militanti dei sindacati Kesk e Disk. La stampa turca aveva previsto che la ‘tregua’ avrebbe retto almeno fino a lunedì 10, ma che poi il rischio di un ritorno al pugno duro contro i manifestanti si sarebbe fatto più serio.

L’avvertimento di Erdogan, sull’esaurimento della ‘pazienza’ del governo, potrebbe avere questo significato. Ma i ribelli non sembrano disposti a cedere. In due settimane di protesta temprate nella dura repressione della polizia – che ha suscitato sdegno e condanne in tutto il mondo – il movimento si e’ strutturato e rafforzato. Le decine di migliaia di ragazzi – molti dei quali prima non avevano mai partecipato a una manifestazione – ora hanno imparato le tecniche di resistenza passiva e ritengono di poter reggere un nuovo urto frontale, che sarebbe probabilmente disastroso in termini di immagine per il governo.