Ungheria, stretta sull’aborto: le donne dovranno ascoltare prima il battito del feto

Lo prevede il nuovo decreto emesso dal governo. In Ungheria gli aborti si possono effettuare nelle prime 12 settimane di gravidanza per motivi medici o sociali.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2022 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA
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Ungheria, stretta sull’aborto: le donne dovranno ascoltare prima il battito del feto (foto ANSA)

Saranno costrette ad “ascoltare il battito cardiaco fetale” prima di poter accedere all’aborto. In Ungheria, le donne che chiedono l’interruzione di gravidanza dovranno necessariamente sottoporsi a questa procedura perché lo prevede il nuovo decreto – che entrerà in vigore domani, 15 settembre – emesso dal governo del primo ministro di estrema destra, Viktor Orbán.

Ungheria, prima dell’aborto sarà obbligatorio ascoltare il battito del feto

In Ungheria, secondo la legislazione attuale, gli aborti si possono effettuare nelle prime 12 settimane di gravidanza per motivi medici o sociali. Nei casi in cui il feto non è vitale, può essere eseguito in qualsiasi momento della gravidanza. Tuttavia, una donna che vuole accedervi deve procurarsi una lettera di un ginecologo che confermi la gravidanza e deve incontrare i servizi sociali familiari due volte, a distanza di almeno tre giorni l’una dall’altra, per ricevere consulenza sull’adozione e sui sussidi statali per le madri. Solo allora potrà accedere all’aborto in ospedale.

Entusiasta l’estrema destra

Firmato dal ministro dell’Interno Sandor Pinter, il decreto entrerà in vigore giovedì 15 settembre. Il partito di estrema destra Mi Hazank ha fatto sapere di essere lieto che “le mamme ora ascolteranno il battito cardiaco fetale”, anche se il testo non lo afferma esplicitamente in questi termini. “Almeno per alcuni secondi, il bambino in età fetale potrà essere ascoltato dalla madre prima che venga eseguito l’aborto”, ha detto la deputata Dora Duro in un post su Facebook.

In Ungheria l’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza è legale dagli anni ’50. La legge, modificata nel 1992, “non è scolpita nella pietra in un Paese cristiano degno di questo nome. Scriviamo la storia!”, ha aggiunto, ringraziando le organizzazioni pro-vita per il loro sostegno.

Preoccupazione da Amnesty International

Amnesty International parla di un “preoccupante declino”. Questa decisione presa “senza alcuna consultazione” renderà “più difficile l’accesso all’aborto” e “traumatizzerà più donne già in situazioni difficili”, ha detto all’Afp il portavoce Aron Demeter.

La legge ungherese prevede che si possa abortire in quattro casi: gravidanza in conseguenza di un reato o violenza sessuale, pericolo per la salute della donna, embrione con handicap fisico grave, situazione sociale insostenibile della donna.