16 giugno, giornata di tasse: Tasi, Imu, Irpef, Ires…

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Giugno 2014 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA

euroROMA – E’ il giorno della Tasi, nei 2000 Comuni che hanno deliberato l’aliquota. Ma anche dell’Imu su seconde e terze case, e poi Irpef, Ires, Irap…Il 16 giugno è una giornata di scadenze fiscali importanti.

Scocca l’ora X per le tasche dei cittadini con il pagamento della Tasi (la prima rata negli oltre 2.000 Comuni che hanno deliberato l’aliquota), poi dell’Imu su seconde e terze case e su negozi e capannoni mentre le imprese dovranno versare l’Irpef, le addizionali Irpef, l’Ires, l’Irap, l’Iva e tutta una serie di altre imposte minori.

Si salveranno in parte solo i contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. Per loro è slittato, su decisione del ministero dell’Economia, dal 16 giugno al 7 luglio 2014, il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale.

Secondo la stima della Cgia di Mestre l’imposta più onerosa sarà l’Ires, ovvero la tassa sui redditi pagata dalle società di capitali: il gettito dovrebbe aggirarsi attorno ai 14,7 miliardi di euro. Molto alto anche l’importo che dovrebbe arrivare dal pagamento dell’Imu e della Tasi, 10,8 miliardi; sul terzo gradino del podio le ritenute Irpef versate dai datori di lavoro: l’ importo dovrebbe aggirarsi attorno ai 9,7 miliardi di euro.

I contribuenti italiani, siano essi famiglie o imprese, dovranno versare complessivamente quasi 54,5 miliardi di euro secondo i calcoli elaborati dalla Cgia di Mestre. Una data funesta per molti che, anche se non l’unica, induce il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a confermare l’intenzione del Governo di avviare una semplificazione e una riforma del fisco. ”L’idea del governo – dice Padoan – è duplice: semplificare drasticamente il sistema tributario, semplificando la vita del contribuente onesto, spostare il carico fiscale che purtroppo c’è, in modo che a parità di gettito, ci sia più crescita e lavoro”.