Tartaglia andò alla sede del Milan: “Salve, devo incontrare il presidente”

Pubblicato il 18 Dicembre 2009 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA

tartagliaContinuano ad emergere particolari sempre più “strani” ed inquietanti sul passato di Massimo Tartaglia, l’uomo di 42 anni che ha lanciato in faccia a Silvio Berlusconi un souvenir del Duomo di Milano. L’ultimo fatto venuto alla luce, riportato dal Corriere della Sera, risale allo scorso novembre quando Tartaglia ha fatto più volte visita alla sede genrale del Milan, in via Turati.

«Buongiorno, ho un appuntamento col presidente Berlusconi» si rivolge Tartaglia ad una dirigente rossonera che subito insospettita risponde: «Mi dica, per quale motivo?». La risposta stravagante di  Tartaglia lascia sgomenta la dirigente: «Mi ha assicurato che avrebbe sbloccato la mia carta di credito». La donna a questo punto lo ha prontamente liquidato dicendogli: «Il presidente non c’è. Riferirò».

Dopo questo inusuale scambio di battute Tartaglia non si è però intimidito e pochi giorni dopo è tornato alla sede del Milan ripetendo esattamente la stessa richiesta.

Questi fatti sono stati confermati dalla stessa dirigente rossonera che dopo aver visto più volte il viso di Tartaglia in televisione e sui giornali si è presentata alla Digos per raccontare il curioso scambio di battute avvenuto con l’aggressore di Berlusconi.

Certo ora dopo questo nuovo particolare si potrebbe sentenziare ancora di più che Tartaglia abbia seri problemi psichici, perchè una persona che vuole un colloquio col premier per farsi sbloccare la carta di credito o cerca di mettere in atto lo scherzo del secolo oppure è realmente convinto di quello che sta facendo.

In aiuto ci viene proprio il padre di Tartaglia che continua a spiegare che il figlio ha realmente dei seri problemi, «è uno psicolabile che sta male da quando aveva 18 anni».