Alfano snobbato da sindacati polizia va in tv: Reati in calo

Pubblicato il 11 Marzo 2016 - 08:25 OLTRE 6 MESI FA
Alfano snobbato da sindacati polizia va in tv: Reati in calo

Alfano snobbato dai sindacati polizia va in tv e dice: Reati in calo

ROMA – Alfano ha riunito i sindacati di Polizia, ma tre sigle sindacali delle Forze dell’ordine non si sono presentate. La riunione si è svolta giovedì 10 marzo 2016 alle 20 ma nessun comunicato risulta diffuso dal Ministero dell’Interno né dal ministro. Fanno eccezione queste righe diffuse dalle agenzie di stampa:

 “In 10 anni, dal 2005 al 2015 l’andamento della delittuosità è stata fortemente decrescente. In particolare nel 2015 abbiamo registrato il minor numero di reati in assoluto nel decennio, merito che va ad un sistema di sicurezza che ha avuto più risorse nel passato”. (Parole di Angelino Alfano a Virus su Raidue, con cui, scrive l’ Ansa, “ha commentato la conclusione del vertice con le rappresentanze sindacali della Polizia”.

Subito dopo o in contemporanea, però, sono andate in onda trasmissioni tv in cui Angelino Alfano negava, senza rifierircisi direttamente, le critiche delle Forze dell’ordine:

“Non c’è nessun paese a rischio zero” per la minaccia terroristica ma “la prevenzione nel nostro paese ha funzionato”. Chi dice il contrario o si illude o “è un impostore se lo dice in pubblico. Fin qui la prevenzione ha funzionato. Sarà stato merito delle 70 espulsioni di soggetti pericolosi per la sicurezza nazionale che ho firmato, degli oltre 11 mila veicoli perquisiti, delle oltre 200 perquisizione di navi, delle oltre 90mila persone perquisite e controllato perché ritenute sospettabili o sospette” (Alfano a Virus su Rai2).

Se nelle 11 mila auto ci sono anche quelle delle tante signore e signori anziani fermati per fare statistica, è difficile credere a Alfano.

Gianni Tonelli del Sap non si è presentato al Ministero e ha messo in rete una polemica lettera da lui inviata a Angelino Alfano per spiegare i motivi dell’assenza:

“Questa riunione pare un tentativo per intorbidire e gettare dell’altro fumo negli occhi alla comunità interna, al Paese e alla classe politica. Negli ultimi due anni non siamo mai stati sentiti. Insieme ad altre due sigle sindacali della polizia di stato, COISP e CONSAP, abbiamo prima richiesto l’incontro a Palazzo Chigi e poi siamo stati obbligati ad inviare una diffida. Ma nulla di tutto ciò è servito”.

Tonelli è giunto al cinquantesimo giorno di sciopero della fame proprio per richiamare l’attenzione sulle necessità del comparto sicurezza. La sua lettera ad Alfano così continua:

“Il Comparto sicurezza è debilitato da anni di tagli. Verifichi quanto si spendeva dieci anni fa, nel 2006, e quanto si spende oggi. Confronti le spese per le autovetture, per le divise, per le pulizie, per le ristrutturazioni, per l’addestramento al tiro e formazione in genere, ecc. Questo non è razionalizzare, questo è tagliare. Il susseguirsi di politiche senza una visione di lungimiranza ha fatto si che quanto noi stiamo denunciando con forza sia assolutamente vero. I giubbotti antiproiettile sono per la gran parte scaduti, le armi vecchie, i caschi sono marci, i nostri locali sporchi, le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro disapplicate”.

Come nella classica battuta in cui alla domanda “dove vai?” l’altro risponde “porto pesci”, Alfano è andato in tv a parlare d’altro. A quanto riferiscono le agenzie Ansa e Agi, sulla possibile nuova rotta adriatica dei migranti

“Turchia e Albania saranno i capisaldi della strategia di contrasto dei flussi migratori. Dobbiamo convincere la Turchia ad aiutarci perché essa stessa non faccia uscire i migranti e quindi non vengano verso nord. L’Albania invece deve sorvegliare meglio i confini e il terrorismo. Fino ad oggi il nostro sistema di prevenzione ha funzionato ma se non risolviamo il problema della Libia è come se noi avessimo sempre un vulcano acceso davanti a noi. Dalle coste libiche sono partiti nel 2015 170 mila migranti. È ovvio che non possiamo accogliere tutti”.

Aproposito dell’imam arrestato Alfano ha sottolineato che

“si è verificato un caso di collaborazione di altri musulmani e questa è la riprova della nostra attività di non odio, cioè siamo in grado di separare chi prega da chi spara e finora questa strategia ha funzionato”. (Virus, Rai 2)