Tonnellate di latte da buttare dopo disdetta dei contratti

Pubblicato il 2 Aprile 2016 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA
Latte

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UDINE – “Tonnellate di latte da buttare perché sono stati disdetti i contratti e non viene più ritirato dalle stalle, dove bisogna però continuare a mungere per non far soffrire gli animali”.

A denunciarlo è stato a Udine il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, presente alla mobilitazione di migliaia di allevatori scesi in piazza con mucche e trattori a un anno dalla fine delle quote latte che coincide con la scadenza della maggioranza dei contratti all’inizio di aprile, che ha provocato il crollo dei prezzi riconosciuti agli allevatori, ma anche il mancato ritiro del latte.

“Non è più in vigore l’accordo sul prezzo del latte e si tagliano in modo unilaterale i compensi agli allevatori sotto il ricatto – sottolinea la Coldiretti – di non accettare la consegna di un prodotto deperibile come il latte”.

Il fatto che il latte italiano venga rifiutato, secondo Coldiretti, “dimostra quanto sia strumentale la posizione di chi sostiene che il latte straniero è necessario per soddisfare la domanda nazionale”.

Per l’organizzazione agricola, la realtà è che “si punta a far chiudere le stalle per giustificare l’aumento delle importazioni di semilavorati di provenienza straniera a basso costo e scarsa qualità per sostituire il latte italiano”. Una speculazione che sarebbe divenuta ancor più conveniente a seguito dell’embargo russo ai prodotti lattiero caseari europei che, dovendo trovare nuovi sbocchi, stanno invadendo il mercato italiano.