50 migranti morti su barcone, asfissiati come topi in stiva

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2015 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA
50 morti sul barcone asfissiati come topi nella stiva

(Foto d’archivio)

PALERMO  –  Cinquanta cadaveri, cinquanta corpi di uomini soffocati nella stiva di un barcone diretto in Italia, morti come topi: la nuova mattanza è avvenuta su un natante blu soccorso da una nave svedese al largo della Libia, un barcone carico di 400 migranti, tutti saliti a bordo dopo aver pagato migliaia di euro per quella traversata.

L’unità svedese Poseidon, che agisce nell’ambito della missione di soccorso europea Frontex, aveva ricevuto l’allarme del barcone libico ed è riuscita a salvare 439 migranti. Ma quando alcuni marinai saliti a bordo hanno aperto la stiva, su indicazione degli stessi migranti, si sono trovati davanti la scena terribile: cinquanta cadaveri ammucchiati, morti probabilmente per le esalazioni dei motori del barcone. 

Non è la prima volta che i migranti che hanno avuto i posti in stiva, perché non in grado di pagare le cifre chieste per stare sul ponte, muoiono asfissiati. A ferragosto la prima strage: 49 persone sono state ritrovate dai soccorritori nella stiva di una carretta del mare di 14 metri. Erano ammassate l’una sull’altra, erano morte nella poca aria resa irrespirabile dai fumi del carburante.

“Non sarà l’ultima tragedia se non si risolve il problema della Libia“, aveva commentato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. I fatti gli hanno dato ragione, forse più rapidamente di quanto lui stesso pensasse.