A 18 anni massacra e spara alla testa al rivale di 26 per una donna

Pubblicato il 6 Dicembre 2009 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA

Due giovani, uno di 18 ani e uno di 26, si sono affrontati nella notte del sabato per contendersi l’amore di una ragazza. Il più giovane ha avuto la meglio, ferendo il rivale alla testa con un colpo di pistola, poi massacrandolo di colpi con una mazza da baseball, infine lasciandolo agonizzante nel suo sangue, convinto di averlo ucciso.

Invece la testa della vittima è stata più dura del previsto e il giovane è stato ricoverato in ospedale, dove dicono che è grave, ma se la caverà. Non è morto anche grazie al padre del mancato omicida: l’uomo, appena ha appreso dal figlio la storia del regolamento di conti e della spietatezza dispiegata, ha chiamato lui stesso i carabinieri, che hanno trovato il ferito e lo hanno portato all’ospedale.

Il duello con esecuzione è avvenuto alle porte di Roma, nella campagna tra Tivoli e Castel Madama. I due giovani erano diventati acerrimi rivali per causa di una ragazza, senza prestare orecchio alla saggezza dello storico greco Erodoto, il quale già quasi tremila anni fa aveva bollato di stupidità chi si faceva guerra (riferendosi a quella di Troja) per causa di donne: ancora una donna l’antico scrittore ha avuto ragione, perché adesso il giovane mancato omicida rischia di passare in galera parecchi anni, mentre magari il rivale si farà consolare nella convalescenza dalla ragazza contesa.

Così è accaduto che, nella serata di sabato, i due giovani, come detto uno di 18 e  l’altro di 26 anni, si erano dati appuntamento in aperta campagna,  iniziando a litigare quasi subito. Le parole sono salite sempre più di tono, fino a quando il più giovane, dopo aver colpito con una mazza da baseball il rivale, gli ha esploso un colpo di pistola, colpendolo alla testa. Successivamente, con la complicità di due coetanei, che lo avevano accompagnato per dargli manforte, ha nascosto il corpo del giovane ferito, pensando che fosse morto, nei pressi di un cascinale.

Probabilmente sconvolto dalle conseguenze del suo agire, il diciottenne, dopo aver girovagato per tutta la notte, è tornato a casa dove si è confidato con il padre. Quest’ultimo ha chiamato immediatamente i Carabinieri della Compagnia di Tivoli, i quali hanno soccorso subito il ferito e lo hanno portato a Roma all’ospedale Policlinico “Umberto I”, dove è stato ricoverato in gravi condizioni.

Sono in corso indagini da parte della Procura della Repubblica di Tivoli e dei Carabinieri della locale Compagnia. La posizione dei tre indagati è ancora al vaglio dei Carabinieri che hanno contestato all’aggressore il reato di tentato omicidio, mentre per i due coetanei che lo hanno aiutato il concorso nel tentato omicidio. La pistola non è stata ancora recuperata in quanto sembrerebbe che il giovane dopo aver sparato l’abbia gettata nel fiume Aniene.