Sarah Scazzi, Salvo Sottile di “Quarto Grado”: “Continueremo a seguire il caso, è nostro dovere”

Pubblicato il 25 Novembre 2010 - 19:36 OLTRE 6 MESI FA

“Non abbiamo ancora ricevuto nessuna notifica di questo provvedimento, ma continueremo a lavorare anche sul caso Scazzi, perchè c’è ancora molto da dire. E lo faremo come abbiamo sempre fatto, nel rispetto del lavoro degli inquirenti e delle parti in causa. Vogliamo assolutamente rispettare il lavoro della procura e ci adegueremo”: così Salvo Sottile, conduttore di Quarto grado, il programma di Retequattro che ha dedicato molte puntate all’omicidio della piccola Sarah, commenta la decisione della procura di Taranto di sequestrare documenti, file audio e video relativi alla vicenda di Avetrana.

”Nel momento in cui riceveremo la notifica – aggiunge Sottile – non manderemo in onda le cose che ci chiederanno di non trasmettere, però il nostro mestiere lo dobbiamo continuare a fare. Naturalmente nel rispetto del lavoro della procura, come abbiamo sempre fatto”. Il giornalista ammette che ”non sarà facilissimo, ma noi cercheremo comunque ancora di raccontare le zone d’ombra e i punti oscuri che ancora ci sono sul caso Scazzi, in qualche modo cercheremo di farlo rispettando anche le disposizioni di questo provvedimento”.

Tra le puntate più viste di Quarto grado, l’ultima, del 19 novembre, che ha seguito in diretta l’evolversi della situazione legata all’incidente probatorio, ha totalizzato il 16,95% di share con 3.836.000 spettatori. ”Il giorno dell’arresto di Sabrina, che abbiamo dato in diretta – prosegue Sottile – abbiamo fatto il 18,33 con 4.665.000 persone, battendo ‘Io canto”’.

Si può quindi dire che la vicenda è stata una ”manna” per il programma? ”No, una manna no – risponde il conduttore – Quarto grado si occupa di queste cose, sarebbe strano se mi mettessi a invitare qualcuno che balla o canta. La missione del programma è occuparsi di gialli risolti e irrisolti, e quello di Sarah Scazzi è un caso irrisolto. La gente si è appassionata perchè ha sconvolto tutti, proprio perchè si parla del mostro in famiglia. Se ne parla dappertutto ed è diventato familiare per tutti. Sarah Scazzi la possono fare tanti programmi televisivi, il problema è il taglio con cui lo fai. Noi cerchiamo senza pregiudizi di rispettare il punto di vista dell’accusa e della difesa. Questo è Quarto grado – conclude -: dare agli spettatori tutti gli strumenti per farsi un giudizio proprio”.