Cremona: il vescovo apre le porte della chiesa a chi ha peccato di aborto

Pubblicato il 25 Marzo 2010 - 08:34 OLTRE 6 MESI FA

Il vescovo di Cremona, Dante Lanfranconi

La Chiesa cattolica, almeno a Cremona, apre la porta ha chi ha “peccato” di aborto. Chi si pente, quindi, dietro pentimento e a certe condizioni, potrà ritornare a far parte del “gregge”.

Per la città lombarda, in ogni caso, non è la prima volta: già cinque anni fa, il vescovo Dante Lafranconi concesse ai sacerdoti che avessero ricevuto le confessioni nella diocesi di Cremona la facoltà di assolvere dalla scomunica incorsa per il ‘grave peccato di aborto’. Allora il prelato ricevette non poche critiche e la sua scelta ebbe risonanza nazionale.

Il vescovo, nonostante le polemiche,  ha confermato ancora questa ‘facoltà’, che potrà essere esercitata dai sacerdoti della diocesi di Cremona dal 28 marzo, domenica delle Palme, all’11 aprile, domenica in Albis. In base al canone 1398 del Codice di Diritto Canonico, al peccato di aborto consegue la scomunica che può essere revocata dall’Ordinario diocesano (cioé dal vescovo) o da chi ne ha le facoltà, per esempio il Penitenziere della Cattedrale di Cremona.

Di norma, quindi, un normale sacerdote non può assolvere una persona che ha interrotto la gravidanza o vi ha prestato la sua collaborazione; a Cremona, invece, una semplice confessione nella domenica prima della Pasqua sarà sufficiente.