Campania felix e abusiva, il governo vieta di abbattere le case illegali

Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 16:08| Aggiornato il 26 Aprile 2010 OLTRE 6 MESI FA

In Campania stop alle ruspe contro le case abusive, il Consiglio dei Ministri ha approvato venerdì mattina il decreto legge. Fino al 30 giugno 2011 le demolizioni degli «immobili destinati esclusivamente a prima abitazione nel territorio della regione Campania» sono sospese.

Nei giorni scorsi invece era circolata una prima bozza secondo cui la sospensione era limitata alla provincia di Napoli.  In quell’area, così come nel casertano, le costruzioni abusive sono circa trentamila.  Ad Ischia il 60% delle case non è a norma di legge. E poi ancora c’è San Cipriano d’Aversa con 1380 case abusive, mentre a Torre del Greco la gente è scesa in piazza per difendere la libertà d’abuso edilizio. Adesso con il nuovo decreto l’alt a pale e ruspe è stato esteso a tutta la Campania.

Secondo quanto si legge nel testo,  ad essere interessati sono gli “immobili stabilmente occupati da parte di soggetti che non hanno altra abitazione” e “costruiti entro il 31 marzo 2003”, e la data  si riferisce all’ultimo condono.

Ma la moratoria del cemento illegale ha due limitazioni: si abbatte tutto in ogni caso “ove vengano riscontrati pericoli per la pubblica o privata incolumità” e se “è stata accertata la violazione dei vincoli paesaggistici della normativa vigente”.

Il decreto parte da una sentenza della Corte Costituzionale del 2004 che ha dichiarato illegittima la deliberazione della giunta regionale campana, la quale aveva bloccato l’applicazione del condono edilizio del 2003.

Per la Regione guidata da Stefano Caldoro l’approvazione del dl è un modo per rispondere alle esigenze degli elettori, soprattutto di tutti quelli che non hanno alcuna intenzione di lasciare i metri quadri di case e palazzi costruiti in piena libertà.

La riapertura di fatto dei termini di condono però non è ben accolta da Legambiente che la definisce «una benedizione agli affaristi del cemento, mentre frane ed alluvioni ripropongono la necessità di uno sviluppo edilizio equilibrato e rispettoso delle regole».

Vincenzo de Luca, sindaco di Salerno e candidato del centrosinistra alle ultime elezioni regionali, è invece favorevole: «Non è immaginabile procedere alla demolizione di 60.000 alloggi».

Opposta la reazione di Andrea Cozzolino, europarlamentare del Pd: «Un’indecenza. Il vecchio partito del cemento incassa subito un provvedimento su misura per nascondere, dietro situazioni di necessità, nuove speculazioni e degrado ambientale».