Accusati di pedofilia e assolti, ora Cassazione. Giovanardi: “Cancellieri intervenga”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Novembre 2013 - 12:00| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Accusati di pedofilia e assolti. Pm riaprono caso. Giovanardi: "Cancellieri intervenga"

Accusati di pedofilia e assolti. Pm riaprono caso. Giovanardi: “Cancellieri intervenga” (Foto LaPresse)

ROMA – Delfino Covezzi e Lorena Morselli sono stati assolti due volte dalle accuse di pedofilia in 15 anni. La sentenza di assoluzione per i coniugi di Massa Finalese, in provincia di Modena, è stata di assoluzione nel 2010. Ora però il processo arriva in Cassazione, ma solo la Morselli  lo affronterà, perché Covezzi è morto stroncato da un infarto la scorsa estate.

“Un accanimento dei pm che è uno scandalo” secondo Carlo Giovanardi, che già nel 1999 si interessò al caso dei coniugi Covezzi e che ora chiede un intervento del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. Edoardo Cavadini su Libero quotidiano racconta il “calvario giudiziario” di Covezzi e Morselli, assolti due volte. Assoluzioni impugnate dai pm:

“L’incredibile gioco a rimpiattino tra le toghe e la coppia modenese inizia nel tardo autunno 1998, quando i carabinieri irrompono nella loro abitazione e strappano ai propri letti quattro bambini terrorizzati. Delfino e Lorena non li rivedranno mai più, assegnati a famiglie affidatarie differenti, senza possibilità di comunicare tra di loro. Non sono ritenuti genitori all’altezza perché – questa è l’accusa all’origine – non hanno vigilato sui piccini consentendo, con la propria negligenza, che venissero sottratti nottetempo per subire ripetute e inenarrabili torture sessuali da parte di una rete di pedofili messa in piedi da don Giorgio Govoni”.

La vicenda arriva anche al Guardasigilli del 1999, Diliberto:

“Sono mesi di angoscia, senza notizie dei propri figli e con il muro di gomma del Tribunale dei minori che rimbalza ogni istanza. Interviene persino il Guardasigilli di allora, il comunista italiano Diliberto, interpellato – è il 1999 – dal vicepresidente della Camera Carlo Giovanardi (oggi senatore del Nuovo Centrodestra e tra i più strenui difensori della buona fede dei coniugi): il ministro chiede sette giorni per esaminare il caso. E proprio in quel lasso di tempo una delle figlie della coppia riferisce a una psicologa il catalogo di violenze che le avrebbe inflitto suo papà con il placet della mamma, sconvolgendo così il quadro accusatorio”.

Le accuse e le testimonianze però si rivelano infondate, confuse e vengono smentite. Ma i coniugi Covezzi continuano a rimnere nel mirino della giustizia:

“Intanto i due, da genitori assenti, in quel 1999 diventano orchi e per questo processati. È l’inizio del tunnel: nel 2002 condannati a 12 anni in primo grado. Otto anni dopo assolti in secondo. Prima impugnazione della procura nel 2011. Nuova assoluzione in corte d’Appello nel maggio di quest’anno. Seconda impugnazione della Procura ieri. Di tutta questa incredibile vicenda, un aspetto colpisce più di tutti: la pervicacia dell’accusa che scolora quasi nell’accanimento”.

Carlo Giovanardi, che già nel 1999 si interessò al caso, grida ora allo scandalo e chiede che la Cancellieri si interessi al caso in un’intervista a Libero quotidiano:

«Per i poveri cristi come i Covezzi, per le persone normali, c’è ben poco da sperare: su questa povera famiglia i magistrati hanno sganciato una bomba atomica, l’hanno fatta a pezzi. Questo accanimento ha tratti grotteschi e allo stesso modo violenti: se in Italia non basta essere assolti due volte per essere ritenuti innocenti allora mi chiedo che tipo di giustizia abbiamo, che significato possa avere quella formula “in nome del popolo italiano” ».

Un vero e proprio scandalo dettato dall’accanimento dei pm, secondo Giovanardi, che ha dichiarato che chiamerà la Cancellieri:

«La chiamerò, certo: davanti a questo scandalo un ministro della Giustizia non può rimanere immobile».