Acqua Roma. Perquisizione all’Acea, avviso di garanzia all’ad Saccani

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Luglio 2017 - 14:43 OLTRE 6 MESI FA
Acqua Roma. I carabinieri negli uffici Acea per le captazioni nel lago di Bracciano

Acqua Roma. I carabinieri negli uffici Acea per le captazioni nel lago di Bracciano

ROMA – Acqua Roma. I carabinieri negli uffici Acea per le captazioni nel lago di Bracciano. Perquisizione dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Roma negli uffici di ACEA ATO 2 S.p.A. in piazzale Ostiense per sequestrare documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino del lago di Bracciano.

Insieme alla perquisizione è arrivato anche l’avviso di garanzia per inquinamento ambientale al presidente di Acea Ato2, Paolo Saccani.

L’atto istruttorio è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha ricevuto diverse denunce in merito alla criticità ambientale che sta interessando il lago di Bracciano.

Intanto si era chiuso ieri con un nuovo scontro tra Acea e Regione Lazio la giornata dei vertici che avrebbero dovuto portare ad una soluzione per evitare il razionamento dell’acqua a Roma. L’azienda, ha comunicato la Regione, ha ribadito di non potere aumentare le captazioni da altre fonti escluso Bracciano, oggetto del braccio di ferro.

“Non si tratta di non essere in grado – ribatte Acea -, i limiti derivano infatti dalle attuali infrastrutture, come ribadito più volte” “L’unica fonte dalla quale è possibile prelevare più acqua è il Peschiera, e per fare questo non è necessaria alcuna autorizzazione – spiega la multiutility -. L’acquedotto però, realizzato oltre 80 anni fa, non può captare più di 9.100 litri al secondo. Da qui l’ormai improrogabile necessità di investire in nuove infrastrutture. Confidiamo che la Regione, con senso di responsabilità, contribuisca a sbloccare l’annosa vicenda del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera”. Dopo il primo incontro promosso dalla sindaca Virginia Raggi in Campidoglio, ieri Acea e Regione Lazio sono tornate a vedersi nella neo cabina di regia e poi alla riunione dell’osservatorio permanente sugli usi idrici dell’Appennino centrale.