Adele De Vincenzi, la telefonata al 112: “C’è una ragazzina, trema tutta. I suoi amici non vogliono chiamare la ambulanza”

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2017 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA
Adele De Vincenzi, la telefonata al 112: "C'è una ragazzina, trema tutta. I suoi amici non vogliono chiamare la ambulanza"

Adele De Vincenzi, la telefonata al 112: “C’è una ragazzina, trema tutta. I suoi amici non vogliono chiamare la ambulanza”

GENOVA – “C’è una ragazzina, avrà più o meno quindici anni. Trema tutta, è con degli altri amici, sembra che abbia preso chissà cosa. Loro non vogliono chiamare l’ambulanza”: queste poche parole gettano una nuova luce sulla morte di Adele De Vincenzi, la ragazza di 16 anni morta a Genova il 29 luglio scorso dopo aver ingerito un cristallo di ecstasy.

Le parole sono quelle dette da Cristian M., 38 anni, netturbino di Amiu in servizio quella notte in via San Vicenzo a Genova, all’operatore del 112. Cristian quella notte aveva visto Adele in terra ormai priva di sensi insieme ai suoi amici e non aveva tirato dritto, ma si era fermato per dare aiuto. Il fidanzato di Adele, Sergio Bernardin, 21 anni, e l’amico Gabriele Rigotti, 19 anni, però, gli avrebbero detto di non chiamare soccorsi, stando a quanto Cristian ha raccontato al 112. Ma lui, vista la situazione, ha deciso di chiamare comunque.

E adesso quelle parole all’operatrice potrebbero pesare non poco sul destino dei due giovani, fino ad ora accusati solo di morte come conseguenza della cessione di droga. Perché se davvero Sergio e Gabriele non hanno voluto chiamare l’ambulanza potrebbe profilarsi il reato di omissione di soccorso. 

L’audio di quella telefonata è riportato integralmente dal Secolo XIXin quella breve chiamata si sente Cristian chiedere un’ambulanza in via San Vincenzo 30, correggere persino l’operatrice che non capisce il numero civico, e spiegare che la situazione è davvero grave.

Una chiamata fatta nonostante i due amici di Adele non volessero, ha ribadito in questura l’addetto Amiu:

“Mi rispondevano di non chiamare proprio nessuno, semmai di darle dell’acqua”.

Cristian, però, non ha dato loro ascolto e ha chiamato il 112:

“Io sono uno spazzino – si sente dire nella telefonata – e mi sento male a vedere ‘sta scena. Per favore venite subito con un’ambulanza. La ragazzina non è cosciente ma trema tutta sembra che butti gli occhi all’indietro”, descrive sconvolto alla centrale operativa della Genova Soccorso.

Ma per Adele, ormai, c’era poco da fare. La ragazza morirà un’ora dopo al pronto soccorso del Galliera.