Affidamento dei figli: pensionato uccide il genero a fucilate

Pubblicato il 15 Febbraio 2010 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA

È stato un «divorzio drammatico», con litigi per l’affidamento dei figli – un ragazzo di 14 anni, una bambina di 12 e un bimbo di 3 anni- a scatenare la follia omicida di Giuseppe Signorino, pensionato di 62 anni, che domenica sera ha ucciso l’ex genero, l’avvocato Antonio Fazio, davanti al nipotino più piccolo, a Messina.

I litigi della coppia sono andati avanti per anni e hanno avuto un primo epilogo nel gennaio 2009 quando la nonna materna fuggì coi i due nipoti più grandi prima che fossero affidati a una casa famiglia. La nonna-sequestratrice era stata denunciata dalla figlia, una donna di 42 anni che da Messina si era trasferita a Misterbianco (Catania) per lavoro.
I figli dell’avvocato Fazio dovevano essere affidati per otto mesi a una casa famiglia su decisione del Tribunale civile di Messina nell’ambito di una causa di separazione che il legale di una delle due parti definì «un divorzio drammatico». Poi la nonna con i nipoti era tornata a casa. Ma le incomprensioni e i litigi non erano evidentemente terminati tra gli ex coniugi.
Domenica sera il suocero dopo aver saputo che l’ex genero aveva con sé il nipotino ha preso il fucile ha atteso l’uomo sotto casa e gli ha sparato uccidendolo. Poi ha portato il bimbo a Misterbianco dalla madre e si è costituito ai carabinieri.