Affile, Zingaretti blocca i fondi per il mausoleo a Rodolfo Graziani

Pubblicato il 22 Aprile 2013 - 15:12| Aggiornato il 8 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

AFFILE (ROMA) – Con Nicola Zingaretti alla Regione Lazio basta fondi al discusso mausoleo del gerarca Rodolfo Graziani ad Affile. Discusso al punto da finire più volte sui giornali di tutto il mondo, dall’americano New York Times allo spagnolo El Paìs, fino al britannico Telegraph.

Interpellata all’epoca delle polemiche, dopo l’inaugurazione dell’11 agosto, l’allora Presidente Renata Polverini aveva detto: “Il monumento dedicato a Rodolfo Graziani? Lo rimuoverei, ma non ho alcun potere per farlo”.

Dopo di lei, invece, Zingaretti ha dimostrato che i poteri ci sono: “Ho chiesto agli uffici regionali di sospendere il finanziamento concesso al Comune di Affile, originariamente destinato al ‘completamento del parco Rodimonte’ e alla ‘realizzazione di un monumento al soldato’, cioè al milite ignoto. Il Comune impropriamente ha poi deciso di dedicarlo a Rodolfo Graziani”.

Il Presidente della Regione ha parlato di “palesi violazioni rispetto all’utilizzo del finanziamento pubblico” e ha spiegato di non voler avallare alcun “tentativo di distorsione o falsificazione della memoria storica, tanto più nel caso di una figura come quella del generale Graziani, su cui la storia ha già emesso da tempo il suo giudizio: per i crimini di guerra compiuti nel corso dell’aggressione coloniale nei confronti dell’Etiopia, con l’uso di gas, bombardamenti indiscriminati e rappresaglie contro la popolazione civile, con la costruzione di campi di concentramento, con la reclusione coatta delle popolazioni nomadi; per il suo sostegno indiscusso al regime fascista e al proseguimento della guerra affianco alla Germania nazista fino all’ultimo giorno nella Repubblica di Salò; per il suo apporto convinto alla guerra civile contro la Resistenza, da cui mai prese le distanze e che gli valse una condanna a 19 anni di reclusione con l’accusa di collaborazionismo, mentre rimasero pendenti i suoi trascorsi in Africa e le accuse di crimini contro l’umanità a lui rivolte da più parti”.

“Già sei mesi fa, ha spiegato Zingaretti, quando non ero ancora presidente della Regione avevo chiesto un passo indietro. A questo punto non possiamo che prendere atto della palese illegittimità del comportamento del Comune di Affile, sospendendo l’erogazione del saldo di 180 mila euro per la realizzazione dell’opera fino al ripristino della proposta progettuale originariamente finanziata. Questo vuol dire apportare delle modifiche strutturali al monumento e intitolarlo come originariamente concordato ‘al soldato’, facendo scomparire qualsiasi riferimento a Rodolfo Graziani e cancellando questa provocazione, che rappresenta non solo un atto scorretto dal punto di vista legale e amministrativo, ma un’inaccettabile offesa alla libertà, alla democrazia e alla memoria di tutti gli italiani”.

Soddisfatti l’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani, e la Comunità ebraica di Roma, con il presidente Riccardo Pacifici che definisce “la decisione del presidente della Regione Lazio di sospendere il finanziamento per il mausoleo Graziani concesso dal Comune di Affile è una notizia che rende giustizia alla storia del nostro Paese”.