Agenzia madri surrogate: “Utero in affitto ci pensiamo noi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Giugno 2016 - 09:59 OLTRE 6 MESI FA
Agenzia madri surrogate: "Utero in affitto ci pensiamo noi"

Madri surrogate, l’agenzia Usa: “Ci pensiamo noi”

ROMA – Agenzia madri surrogate: “Utero in affitto ci pensiamo noi”. Tra i 130 e i 160mila dollari in quattro rate, passaporto Usa per il nascituro, niente problemi legali, un ufficio dedicato in Carolina del Nord per i clienti europei, massima discrezione… Sono queste le condizioni illustrate a 5 coppie italiane eterosessuali da Mario Caballero, dei servizi offerti da Extraordinary Conception, agenzia per la maternità surrogata con sede a San Diego in California e della quale è fondatore e direttore.

Un’agenzia che mette a disposizione qualcosa che in Italia è vietato per legge: un utero in affitto, di questo si parla, questo è quanto ha scoperto Monica Ricci Sargentini, cronista del Corriere della Sera, che in incognito ha partecipato all’incontro promozionale organizzato da Caballero in un albergo vicino alla stazione Termini.

Organizza a suo rischio e pericolo: la legge parla chiaro, è punibile con due anni di carcere “chiunque realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità”. Ma l’aggiramento degli impedimenti legali sembra uno dei punti forti dell’agenzia, Caballero cita storpiandolo anche il nome di un famoso politico italiano (“Nichi Vendula”).

«Ci sono tre avvocati italiani che si occupano di tutto — assicura —, in 10 anni non abbiamo mai avuto un problema. I vostri figli avranno il passaporto americano e voi sarete segnati come loro genitori. Giusto qualche giorno fa è tornata qui a Roma una donna che ha avuto due gemelli. E poi c’è quell’italiano.Come si chiama… Aspettate un attimo». Mario si ferma, va nell’altra stanza e riappare con un block notes. «Nichi Vendula» esclama trionfante.

«Ah sì Vendola» lo correggiamo. «Ecco sì Vendola lui ha avuto un maschietto e ora è qui a Roma. Felice». Inutile parlare di stepchild adoption e spiegare che non sarà così automatico per l’aspirante madre essere registrata come tale dato che per la legge italiana il figlio è di chi lo partorisce e non di chi lo commissiona. Che in Italia si corra qualche rischio Caballero, però, lo sa bene tanto che a una coppia consiglia di «sbrigarsi prima che entrino in vigore leggi. Si parla di paragonare la pratica ai reati sessuali». (Monica Ricci Sargentini, Corriere della Sera)