Aggressione omofoba sul tram a Roma: “Povera Italia, tra stranieri e finocchi” Il VIDEO su Instagram

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 4 Giugno 2021 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
aggressione su tram roma

Aggressione omofoba sul tram a Roma: “Povera Italia, tra stranieri e finocchi”

Aggressione omofoba su un tram a Roma. Un ragazzo è stato pesantemente insultato per aver difeso due donne ed ha voluto raccontato l’accaduto postando su Instagram il video. Un uomo sulla quarantina, dopo il suo intervento, lo ha ripempito di insulti. Tra questi frasi del tipo “povera Italia, tra stranieri e finocchi”. “Lo vedi che sei un finocchio, lo ammetti pure“. E ancora: ” Mamma mia che schifo, non ti posso mettere le mani addosso perché è come metterle a una donna, anzi peggio. Che schifo che me fai”.

Agressione omofoba sul tram a Roma: il video su Instragam

Il video è stato caricato sul popolare social network dall’utente “tommasosangiorgio” che spiega i motivi che lo hanno spinto a caricare il video, proprio in queste settimane in cui si discute del Ddl Zan. 

Nelle Stories il ragazzo spiega che non è la prima volta che si trova a vivere situazioni del genere: “La cosa non mi tocca mi dà fastidio quando queste cose le dicono i politici o chi ci governa”. 

Aggressione omofoba, il racconto dell’accaduto

Il ragazzo (clicca qui per vedere il video), su Instagram scrive:

“Roma, salgo sul tram 3 con la musica in cuffia – stavo semplicemente andando dal mio parrucchiere. Ad un certo punto, inizio a notare un po’ di agitazione intorno a me e tolgo la musica. Un uomo sulla quarantina stava insultando pesantemente due donne di origine asiatica ed un ragazzo le stava difendendo”.

“Dal razzismo, l’uomo passa all’omofobia iniziando ad insultare il ragazzo, anche con minacce esplicite di aggressione ‘vieni de fori, te sfonno la faccia’ così decido di intervenire (e di riprendere, per tutelarci) in difesa di quelle due donne e del ragazzo e anche per intimidire l’uomo, e questo è stato il nostro scambio di parole”.

“Ma continuiamo a dire pure che il DDL ZAN limita la libertà d’espressione, che non serve a niente, che non è una priorità e altre bugie simili. La verità è che situazioni del genere capitano ogni singolo giorno, a tutti. A me oggi, a chi non è più in vita per raccontarlo ieri e a tuo figlio domani”.