Agguato ad Adinolfi. Ichino critica i politici: “Come reagiscono?”

Pubblicato il 14 Maggio 2012 - 10:21 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il mondo politico non ha saputo reagire in maniera adeguata e decisa all'agguato nei confronti di Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo. E' questa l'opinione di Pietro Ichino, senatore del Pd che è stato intervistato su La Stampa.

''Sono preoccupato'', ha detto Ichino, ma ''più per la debolezza del quadro politico che per le follie di questi sedicenti anarchici''.

''I violenti – spiega il giuslavorista – nella quasi totalità dei casi, non sono quelli che soffrono di più'', ma ''sono pronti a cogliere i segnali dell'aggravarsi del disagio sociale, per proporsi come i veri paladini di chi soffre''. Il documento di rivendicazione del nucleo 'Olga', aggiunge, ha ''un contenuto politico scarsissimo''.

Per fermare questi segnali, Ichino insiste su un'azione della politica per garantire crescita al Paese. ''Una leva disponibile – spiega – è l'apertura del Paese agli investimenti esteri'' che implica però ''la correzione di molti gravi difetti strutturali del nostro Paese. Monti ci sta provando''.

E poi ''c'è la possibilità che sia l'Unione europea a lanciare quelle misure espansive che i singoli suoi Stati membri non possono praticare. E anche questo e' un obiettivo cui Monti sta puntando''. Ma una prima misura per Ichino sarebbe quella di una ''forte detassazione dei redditi di lavoro fino a mille euro, e una detassazione ulteriore di quelli delle donne''.