Il cadavere di un uomo riverso su un marciapiede e un mistero. Si era aperta così la settimana per i carabinieri di Rafali, piccolo centro in provincia di Agrigento, che martedì mattina avevano ritrovato il corpo senza vita di Antonino Terrazzino, bracciante in pensione, a terra con il cranio spaccato.
Inizialmente si era pensato a un omicidio, forse un’esecuzione della malavita a colpi di arma da fuoco. Poi l’esame autoptico ha ribaltato la situazione: l’uomo è morto a causa di uno choc elettrico.
Martedì mattina, nonostante la pioggia violenta, Terrazzino era uscito come al solito per andare a comprare il pane fresco. Ma mentre attraversava via Enna, al centro del paese, un fulmine l’aveva colpito in piena testa, causandogli diverse fratture al cranio simili a quelle provocate dai proiettili di un’arma. Proprio questa circostanza aveva favorito l’ipotesi dei carabinieri che si trattasse di un omicidio.
A tre giorni di distanza dal ritrovamento del cadavere, il referto medico dell’autopsia ha svelato il mistero: a causa del temporale, l’uomo è stato colpito in testa da un fulmine ed è morto sul colpo.
* Scuola di giornalismo Luiss