Agrigento/ Sequestrati beni per 1,5 milioni all’ex bancario Giovanni Gentile

Pubblicato il 14 Agosto 2009 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA

La Direzione investigativa antimafia, a conclusione di indagini patrimoniali e bancarie disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha eseguito un sequestro di beni per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Agrigento, ha riguardato Giovanni Gentile, 54 anni, ex bancario di Castronovo di Sicilia, in provincia di Palermo. Il 29 marzo 2004 era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Alta Mafia”, con cui la Dda di Palermo svelò un intreccio tra mafia, imprenditoria e politica, finalizzato all’ottenimento di finanziamenti pubblici e al controllo degli appalti.

L’uomo è considerato dai giudici personaggio ben inserito nel clan mafioso con stretti legami con la criminalità organizzata di Canicattì. Il collaboratore di giustizia Antonino Giuffré lo aveva indicato uomo d’onore del mandamento di Caccamo, svolgendo anche il ruolo di collegamento con le cosche di Canicattì. Gentile è inoltre nipote di Calogero, 74 anni, indicato dal collaboratore come reggente della famiglia mafiosa di Castronovo di Sicilia negli anni ’80. L’8 gennaio 2007 era stato condannato dalla Corte d’Appello di Palermo a sei anni di reclusione per associazione mafiosa. Il 17 febbraio 2009 è stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale per tre anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

Ad aprile la Direzione distrettuale antimafia ha inviato al Tribunale di Agrigento la proposta di misura patrimoniale a suo carico sulla base delle indagini patrimoniali che erano state delegate alla Direzione investigativa antimafia ed effettuate nell’ambito dell’operazione “Summit”.