Alberto Stasi, legali difesa: “Ha smontato pedali della bici? Non ci crediamo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2014 - 12:39 OLTRE 6 MESI FA
Alberto Stasi, legali difesa: "Ha smontato pedali della bici? Non ci crediamo"

(Foto Ansa)

ROMA – “Non crediamo che Alberto Stasi abbia smontato i pedali della bici e li abbia tenuti in casa”. Gli avvocati difensori di Stasi, Fabio e Angelo Giarda, ritengono che la tesi avanzata in appello dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni stia in piedi. Tizzoni, legale della famiglia di Chiara Poggi, uccisa a 26 anni la mattina del 13 agosto 2007, torna ad accusare Stasi per il delitto di Garlasco.

A Giusi Fasano del Corriere della Sera l’avvocato Giarda ha detto:

“«Dunque. Vediamo se ho capito bene. Alberto avrebbe fatto questa cosa gravissima di scambiare i pedali delle sue biciclette nei sette giorni dopo il delitto e peró nei sette anni successivi non gli è mai venuto in mente di disfarsi di quegli stessi pedali che oggi proverebbero quello scambio. Giusto?» Fabio Giarda non aspetta risposta. «Lo capisce chiunque – dice – che questa tesi non sta in piedi. Non scherziamo…È una follia…»”.

Stasi, che era il fidanzato di Chiara, è già stato assolto per l’omicidio della ragazza e si è sempre detto innocente. Ma ora la famiglia di Chiara avanza una nuova tesi:

“La nuova ricostruzione messa a punto dall’avvocato con una indagine difensiva per conto della famiglia Poggi mette ancora una volta al centro delle indagini le biciclette del ragazzo. Sette giorni dopo il delitto venne sequestrata la sua Umberto Dei da uomo bordeaux e sui pedali i Ris di Parma trovarono tracce biologiche di Chiara”.

Un dato però ha attirato l’attenzione di Tizzoni: una testimone vide davanti alla casa di Chiara una “bicicletta nera da donna con portapacchi”:

“Secondo la famiglia di Chiara adesso si spiega il motivo: perché dopo sette anni la bicicletta nera è stata finalmente sequestrata e si è potuto accertare che i suoi pedali in realtà sono quelli che dovevano essere sulla Umberto Dei bordeaux. Quindi, è la deduzione della memoria appena depositata, i pedali sono stati invertiti nella convinzione che, se gli inquirenti avessero sequestrato una bicicletta, avrebbero preso quella nera di cui parlava la testimone”.

Una ricostruzione “assurda” secondo i legali di Stasi:

“«Non replichiamo. Siamo perfettamente in grado di smentire tutto ma lo faremo nelle sedi opportune, quando sarà il momento». Suo figlio Fabio è convinto: «Questa storia è l’ennesima dimostrazione del fatto che contro Alberto non c’è nemmeno un elemento vero d’accusa»”.