Valenza, maestra d’asilo trovata morta in casa con ferite alla testa. L’allarme dato dal marito

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Gennaio 2020 - 20:47| Aggiornato il 25 Gennaio 2020 OLTRE 6 MESI FA
Alessandria, donna trovata morta in casa con ferite alla testa. L’allarme dato dal marito

Alessandria, donna trovata morta in casa con ferite alla testa. L’allarme dato dal marito (nella foto ANSA una ambulanza)

ALESSANDRIA – E’ avvolta nel mistero la morte di Ambra Pregnolato, maestra d’asilo di 41 anni uccisa nella sua abitazione di Valenza, in provincia di Alessandria. A trovarla nel soggiorno di casa, la testa fracassata con colpi inferti con violenza, è stato il marito al rientro dal lavoro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che si trovano ancora all’interno dell’appartamento per i rilievi del caso.

La tragedia al civico 5 di via Carlo Alberto Dalla Chiesa. I carabinieri del Comando provinciale di Alessandria, agli ordini del colonnello Michele Angelo Lorusso, stanno ricostruendo la vita della donna, una figlia di 12 anni che era a scuola. I militari stanno ascoltando il marito, sotto choc, e nelle prossime ore raccoglieranno anche le testimonianze dei vicini di casa, dei famigliari e degli amici, chiunque possa contribuire a far luce sul delitto.

Esclusa la rapina, nessuna altra ipotesi viene al momento scartata dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Alessio Rinaldi. “Mai paura N.A.” è la scritta che aveva sul braccio la donna, la passione per i tatuaggi e per il suo cane, Bruce. Un omaggio al Nonno Antonio, come lei stessa racconta nel suo profilo Facebook, i post dedicati alla preoccupazione per il lavoro, per la famiglia, per la vita di tutti i giorni. “Nonnino mio…. In questi giorni manchi troppo…. Maledetto quel giorno che si avvicina… Si fa sempre sentire. Sempre forte. Il dolore si sente nel petto, nello stomaco, nel cuore – è uno dei suoi ultimi messaggi social -. Ovunque. Ringrazio Dio ogni giorno per essere tua nipote. Per aver ereditato la tua forza e la tua enorme, incredibile generosità. Non cambierò mai. Un giorno ci rivedremo, nonno. E sarà bellissimo. Fatti sentire se puoi…”. Erano le 22.06 del 17 gennaio, la scorsa settimana, e nessuno, probabilmente nemmeno lei, avrebbe immaginato che quel giorno sarebbe arrivato così presto. (fonte ANSA)