Alessandro Cozzi, il conduttore tv è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Alfredo Cappelletti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2017 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA
Alessandro Cozzi, il conduttore tv è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Alfredo Cappelletti

Alessandro Cozzi, il conduttore tv è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Alfredo Cappelletti

MILANO – Alessandro Cozzi, l’ex conduttore di Diario Di Famiglia sulla Rai, già in carcere per scontare una pena di 14 anni per aver assassinato nel marzo 2011 il titolare di un’agenzia di lavoro nel Milanese, oggi è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio, avvenuto nel settembre del 1998, dell’imprenditore Alfredo Cappelletti.

Si tratta di un ‘cold case’ riaperto nel 2012 dopo che all’epoca l’indagine venne archiviata come suicidio. Lo ha deciso la Corte d’Assise di Milano che ha accolto la richiesta del pm Maurizio Ascione.

Cozzi era stato già condannato anche dalla Corte d’assise d’appello per l’omicidio di Ettore Vitiello, 58 anni, avvenuto nel marzo 2011. Titolare di un’agenzia di formazione e lavoro, Vitiello venne ucciso con una trentina di coltellate nel suo studio. Movente del delitto, un debito di 17.000 euro che Cozzi aveva con lui. Il giudice Elisabetta Meyer condannò un anno fa l’omicida reo confesso con rito abbreviato ad una pena – 14 anni – che l’avvocato Gaetano Pecorella, legale della famiglia Vitiello, moglie e due figli costituitisi parte civile, definì inadeguata per la crudeltà del fatto.

I due erano soci in affari e avevano ottenuto un finanziamento della Regione per 34 mila euro finita tutta nelle tasche di Cozzi. Il socio aveva preteso più volte i 17 mila euro che gli spettavano, ottenendo in cambio solo promesse. Dopo incontri, discussioni e sms minacciosi, l’appuntamento fatale un martedì sera nell’ufficio di Vitiello in via Antonelli 3. I due soci avrebbero dovuto finalmente trovare una soluzione, ma Cozzi non aveva con sé i soldi e Vitiello li pretendeva a tutti i costi. Finì che ad un certo punto il giornalista trovò a portata di mano un coltello e colpì la vittima ben trenta volte. Poi confessò.

“È stato Vitiello a prendere il coltello, ad insultarmi e ad aggredirmi… io mi sono solo difeso…”, disse. Certo è però che l’ex conduttore tivù colpì ripetutamente il socio alla schiena, anche mentre quest’ultimo era già a terra quasi esanime. Nei giorni scorsi la conferma della sentenza da parte dei giudici d’appello. Il giornalista è tuttora sospettato di un altro omicidio rimasto finora irrisolto, avvenuto ben 15 anni fa. La vittima si chiamava Alfredo Cappelletti ed era socio in affari del conduttore tivù. Dopo l’arresto di Cozzi e la sua confessione per l’omicidio Vitiello, il pm Ascione riaprì il fascicolo Cappelletti senza arrivare finora, però, ad alcuna conclusione.