Alessandro Meluzzi: vescovo ortodosso lo “psichiatra di Forza Italia”

di Edoardo Greco
Pubblicato il 15 Gennaio 2016 - 16:51 OLTRE 6 MESI FA
Alessandro Meluzzi: vescovo ortodosso lo "psichiatra di Forza Italia"

Alessandro Meluzzi: vescovo ortodosso lo “psichiatra di Forza Italia” (LaPresse)

TORINO – Da “Psichiatra di Forza Italia” a vescovo ortodosso, passando per 20 anni di ospitate televisive: è l’evoluzione di Alessandro Meluzzi, multiforme animatore dei pomeriggi catodici italiani, eletto “Primate” (cioè: vescovo) della Chiesa Ortodossa Italiana.

Nato a Napoli il 6 ottobre 1955, laurea in Psichiatria a Torino, frequenta le sezioni dei giovani comunisti (Fgci, la “primavera” del Pci), dei radicali e infine dei socialisti. Trova anche il tempo per entrare nella massoneria. Irrompe nella seconda Repubblica sventolando la bandiera di Forza Italia. Alle elezioni del marzo 1994 Batte Sergio Chiamparino nel collegio di Mirafiori e viene eletto alla Camera.

Nel 1996, alle elezioni in cui Prodi batte Berlusconi, Meluzzi viene eletto senatore. Ma il suo feeling con Forza Italia è destinato a finire. Nel 1998 passa con l’Udr di Cossiga e Mastella, votando la fiducia al governo D’Alema. Poi si sposta nel gruppo dei Verdi, per ritornare nel 2000 all’ovile dell’Udr, che nel frattempo ha cambiato nome in Udeur. Qui finisce la sua carriera politica.

Ma continua la sua vita mediatica. Ospite fisso nei programmi di cronaca e intrattenimento (Italia sul Due, Pomeriggio Cinque, Domenica Cinque, Mattino Cinque, Matrix e Quarto grado), in qualità di criminologo sarà consulente della difesa di Rudy Guede (l’assassino di Meredith Kercher) e di Massimo Giuseppe Bossetti (accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio). Varie le pubblicazioni, fra le quali vanno segnalati titoli come Cristoterapia (2007) e Abbracciare la Croce (2008).

E con i titoli dei libri siamo già entrati nella fase del Meluzzi religioso, che nel 2007 è ordinato diacono della Chiesa cattolica, in una “chiesa di rito melchita ma obbedienza romana”. Per questo è costretto a passare da massone a “massone in sonno”, per quello che potremmo definire un conflitto di cappucci.

Proprio per questo conflitto nel 2015 Meluzzi passa al credo ortodosso, ma anche qui occhio: lo psichiatra viene ordinato “presbitero presbitero ortodosso nell’ambito della Chiesa ortodossa italiana, ramo scissionista rispetto alla Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta (riconosciuta dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli) e alla Chiesa ortodossa in Italia”. Siamo venuti a oggi. Racconta Marco Bardesono sul Corriere:

Meluzzi ha atteso il capodanno ortodosso, per presentarsi alla comunità torinese nella nuova veste. Un cammino che lo ha portato ad essere la guida della prima chiesa ortodossa italiana, iniziato lo scorso giugno, quando padre Adeodato Mancini, patriarca della Chiesa Occidentale Assiro Caldea, ha voluto, in punto di morte, nominarlo presbitero. Ora l’elezione a Primate di una comunità di migliaia di fedeli. La Chiesa Ortodossa Italiana, infatti, si prepara ad aprire una sede anche a Torino: «La nostra – spiega il Primate – è una realtà indipendente, per la prima volta slegata dalla Romania o dalla Bulgaria, ma italiana a tutti gli effetti. Il nostro è uno spazio importante per coloro che vogliono vivere la fede nei principi dell’Ortodossia e poi ancora per quelle coppie che richiedono un secondo matrimonio religioso dopo il divorzio; per chi fa parte della massoneria e per questo motivo è escluso da Santa Romana Chiesa. Infine, per quei sacerdoti che per via dell’amore per la propria compagna hanno perso il «lavoro» o per chi ha sposato una donna ortodossa, ha fatto battezzare i propri figli secondo questo rito».

Esercitare il ministero vescovile per Meluzzi non sarà un lavoro «anche se ciò mi obbligherà a dedicare al ministero molto del mio tempo. Tuttavia continuerò a mantenermi con la mia professione». Meluzzi si è avvicinato alla Fede nel 2003, «quando abbandonai la massoneria, ma la Chiesa mi rispose che il mio peccato non era emendabile». Una diaspora che ha lentamente avvicinato lo psichiatra agli ortodossi: «Il mio sarà un ministero di riconciliazione con i cattolici. I dogmi sono identici: crediamo alla Madonna come madre e come Vergine. Siamo divisi solo sull’infallibilità papale».