“Cattaneo alla guida di Finmeccanica, il piano P4”

Pubblicato il 5 Agosto 2011 - 13:08| Aggiornato il 21 Ottobre 2015 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Alfonso Gallo, che di mestiere fa l’imprenditore (amministratore di Generale Construction spa) e ora è diventato importante testimone nell’inchiesta sulla P4,  Guido Ruotolo de “La Stampa” ha raccontato: «Papa mi agganciò perché era interessato a entrare in rapporto con i vertici di Finmeccanica. Voleva strappare contratti di consulenze per 35.000 euro al mese, in cambio si sarebbe interessato delle vicende giudiziarie riguardanti i vertici di Finmeccanica. E voleva che io intercedessi con Lorenzo Borgogni, responsabile delle relazioni istituzionali dell’azienda».

Gallo parla di una manovra della cosiddetta P4 per togliere la poltrona di numero uno di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, per darla a Flavio Cattaneo, oggi al vertice di Terna: «In diversi incontri con uomini delle istituzioni, con Lorenzo Borgogni, uno dei dirigenti di Finmeccanica, venni a conoscenza dell’interesse di Cattaneo a essere nominato ai vertici di Finmeccanica, e delle relative attività di lobby che Cattaneo stava ponendo in essere per il raggiungimento di tale obiettivo».

Ricostruisce il quotidiano torinese che Gallo è uno dei promotori della Fondazione Italiani Europei di D’Alema: «Cosa c’è di male se finanzio la Fondazione? In media verso 20.000 euro all’anno di contributi con bonifici diretti. Tutto dichiarato, e promuovo anche altre associazioni culturali e sportive».

Quando parla delle domande dei pm sul pranzo organizzato da Enzo Morichini con Luigi Bisignani e Alfonso Papa, spiega; «Fui portato da Morichni, che curava le relazioni esterne della Fondazione Italiani Europei. Per lui era importante creare relazioni tra gli imprenditori. Era la sua attività. Diversi furono gli invitati. Quel pranzo durò quanto un tempo di una partita di calcio, 45 minuti, al termine del quale Luigi Bisignani si alzò e se ne andò».

Di Bisignani dice: «L’avrò rivisto due volte, dieci minuti in tutto, e un’altra volta in un ascensore e non ci salutammo neppure. Papa mi portò nel suo ufficio di piazza di Spagna, per parlare di nucleare, del ruolo dell’Agenzia sul nucleare e dei progressi della tecnologia in tale settore, dal momento che la mia impresa stava valutando di effettuare investimenti per riorganizzarsi in vista del ritorno del nucleare. Gli incontri avvennero prima del referendum sul nucleare».